Statue che sembrano vive e imponenti sepolcri lungo le vie di una Milano che non tutti conoscono: vi porto con me al Cimitero Monumentale, una vera e propria città ultraterrena
Avete presente quei ricordi d’infanzia che scaldano il cuore? Ecco, da brava milanese uno dei ricordi a cui tengo di più è quando la domenica mattina mio padre mi portava al Cimitero Monumentale, sia per “salutare” i suoi cari sepolti lì, sia per farmelo visitare. Parliamo infatti di un vero e proprio museo a cielo aperto in cui si è circondate dalla bellezza, con sculture che sembrano vive e imponenti monumenti funebri. Il valore artistico è inestimabile, ma l’ingresso è libero. Ci sono appena tornata e mi ha incantata come sempre: pronte per scoprire insieme una Milano diversa da solito?


Ma prima di tutto, che rapporto avete con i cimiteri? Qualcuna li vedrà come luoghi tristi, inquietanti, macabri. Ma se state leggendo questo articolo, forse la pensate come me: sono regni di pace in cui le anime possono finalmente riposare. Quando si varcano i cancelli del Cimitero Monumentale di Milano, si abbandona il caos e l’ansia tipici della mia città (siamo a un passo da Corso Como e Chinatown) per immergersi in un’atmosfera fatta di rispettoso silenzio. Si sente solo il gracchiare delle cornacchie, perfetto clichè sepolcrale. Aggiungete poi il fatto che l’arte funeraria è ai massimi livelli, tanto da renderlo fra i cimiteri più importanti d’Europa.
Tranquille, non voglio annoiarvi con pipponi storici-artistici-architettonici, il sito del cimitero spiega tutto minuziosamente. Voglio invece portarvi per mano in questa visita che per me è sempre molto emozionante. Vi agevolo comunque la mappa per aiutarvi nell’orientamento.


Partiamo da una cosa che interessa sempre chi visita un cimitero: i personaggi celebri. Vi direi di iniziare la visita dal Famedio (o Tempio della Fama), il grande edificio centrale che vi accoglie sul piazzale. Qui riposano i milanesi, di origine o d’adozione, che in vita hanno reso illustre non solo la mia città, ma l’Italia intera.
Ci sono le spoglie di personaggi del calibro di Alessandro Manzoni in uno splendido sarcofago al centro del Famedio, Salvatore Quasimodo, Bruno Munari. Alcuni sono ricordati con delle lapidi anche se le salme riposano altrove, come Giuseppe Verdi o Mazzini.
Nella cripta del Famedio invece (a cui si accede dai portici di ingresso girando nella galleria a destra) trovate ad esempio Guido Crepax, Dario Fo e Franca Rame, Ambrogio Fogar, Giorgio Gaber, Enzo Jannacci e lei, la poetessa del mio cuore, la grandissima Alda Merini. Ha saputo farmi emozionare anche dalla tomba.


Una volta uscite all’aria aperta, vi troverete in un piazzale semicircolare. Di fronte a voi, un viale centrale lungo oltre 600 metri divide il cimitero in due, arrivando fino al Tempio Crematorio (non più in uso, fate un giro al suo interno ci sono bellissime urne cinerarie).
Quello che consiglio spesso nei miei viaggi e che vale anche qui, è di perdersi. Ho visto gente cercare le tombe con la mappa, ma per me in un luogo così bisogna farsi trasportare dall’atmosfera, seguendo il sentimento e non la cartina. Di sicuro 250.000 metri quadrati sono tanti. Ci vuole mezza giornata per capirci qualcosa, un’eternità per visitarlo davvero.
Pensate che qui riposano anime dal 1866. Io adoro leggere gli epitaffi, ci raccontano qualcosa di persone che non ci sono più. Quando guardo i ritratti scoloriti dal tempo, mi chiedo quali felicità e quali dolori li abbiano segnati.


La sensazione che si prova al Monumentale è di camminare in una città ultraterrena, con le sue strade e le sue piazze. A un certo punto, lungo il viale centrale vedrete l’Ossario e la Necropoli. Mentre il resto del cimitero è una griglia di incroci perpendicolari, qui pare un piccolo labirinto. Lo spazio infatti è diviso in ottagoni al cui centro svetta maestosa l’edicola di Antonio Bernocchi, che in un cono a spirale punta verso il cielo.
Si tratta di una illustre famiglia di industriali. Siamo infatti nell’area più prestigiosa del Monumentale, dove la “Milano bene” voleva riposare per l’eternità. Per i greci la “necropoli” era la città dei morti, e in effetti le imponenti cappelle funerarie sembrano palazzi ultraterreni. Credetemi, vi troverete col naso all’insù ad ammirare queste impressionanti dimore dell’aldilà. Si respira lo sfarzo di chi voleva mostrare il proprio prestigio sociale anche da morto.


Per concludere, sono andata alla scoperta di due chicche nascoste, le sezioni dedicate a defunti di fedi religiose diverse da quella cattolica. Sono all’ingresso del cimitero, ai due angoli opposti. Guardando il Famedio, a destra c’è il Riparto degli Acattolici (protestanti, greco-ortodossi, armeni e atei), a sinistra il Riparto degli Israeliti. Sono cinti da mura e per raggiungerli bisogna salire e scendere delle scale. A colpirmi di più è stata la sezione ebraica. Sarà che non c’era nessuno, sarà che le tombe sono molto antiche con epitaffi scritti anche in alfabeto ebraico, fra stelle di David e candelabri a sette braccia. Un piccolo regno a sé in un’atmosfera di decadenza senza tempo.
Ecco qui, la mia visita al Monumentale è terminata. E una volta uscita dai cancelli del cimitero, tra macchine che sfrecciano, clacson e gente indaffarata, mi viene subito voglia di tornare sui mei passi…
“Poi, come all’improvviso, è tutto pace intorno: tutto soggiace”


INFO UTILI
Vi consiglio di leggere attentamente il sito del cimitero, soprattutto nella sezione dei “Percorsi suggeriti” in cui consigliano molti itinerari accompagnati da mappe e foto
Dove
Piazzale Cimitero Monumentale, Milano
la metropolitana più vicina è la verde M2 fermata Garibaldi (dove c’è anche la stazione FS e del passante) e la lilla M5 fermata Monumentale
Orari
da martedì a domenica ore 8 – 18
lunedì non festivo chiuso
Ingresso
libero (entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura)
Visite guidate gratuite
su prenotazione via mail (causa Covid al momento sono sospese)
Informazioni e prenotazioni:
monumentale.comune.milano.it
Urne nel Tempio Crematorio Il Riparto degli Acattolici Edicola Campari

Ciao sono Claudia, giornalista milanese non imbruttita, vivo di viaggi in solitaria, scatto foto compulsivamente e divoro libri
Molte tombe avrebbero bisogno di interventi di restauro, specialmente quelle abbandonate a causa della mancanza di discendenti, o parenti sopravvissuti. Comune e regione dovrebbero provvedere a loro spese al restauro ad eterna memoria .
Ha un valore artistico e culturale enorme, dovrebbe diventare un museo a cielo aperto nel vero senso della parola per poter essere tutelato. Credo intervengano solo in caso di grandi sepolcri che cascano a pezzi, pericolosi per i visitatori.
Perché non fare pagare 2 Euro d’ingresso x il mantenimento dei monumenti funerari ?
Non so dirti, i monumenti immagino siano privati e quindi ci dovrebbero pensare i proprietari? Poi onestamente, dover pagare per visitare un cimitero mi sembra assurdo, è un luogo di fede. Per certe chiese lo posso capire per la mole di arte da conservare, ma per il cimitero no.