Vi consiglio non solo dove andare a Bali, ma anche dove NON andare. E i posti che avrei visitato se avessi avuto più tempo (e più soldi)
Avete letto l’articolo su quello che dovete sapere prima di andare a Bali? Ora che avete l’infarinatura generale (massa di turisti, taxi, costi ecc.), vi snocciolo le tappe del mio viaggio durato un mese. Oltre ai posti che vi consiglio di visitare, vi confesso cosa non mi è piaciuto e anche qualche rimpianto (ecco la mappa). Bali sembra piccola ma non lo è. Avrei voluto girarla meglio ma non si può avere tutto dalla vita. Pronte per andare a zonzo sull’isola degli dei?
1a tappa – Canggu
Canggu è una buona prima tappa appena arrivate a Bali, per ripigliarsi dopo un viaggio infinito dall’Italia. Cercavo un posto vicino all’aeroporto per passare qualche giorno di “ignoranza”: mare, sole, relax. Ho scelto Canggu seguendo il consiglio della mia ex vicina di casa, che è stata mille volte a Bali e ha un figlio che vive proprio lì. Ci ho passato quattro notti. È una delle località più trendy sulla costa del Sud, la zona più turistica dell’isola. Ma nonostante questo (e il traffico) mantiene ancora la sua anima balinese.
A me è piaciuta perché è la mecca dei surfisti (preparatevi a innamorarvi spesso), il che le dà una sana vivacità tropicale. Vi aspettano un mare mossissimo, lunghe spiagge per lunghe passeggiate e l’imperdibile l’appuntamento col tramonto.
“Last but not least”, Canggu è il posto dove ho mangiato meglio. E sono stata nell’ostello della vita (tutti gli indirizzi in fondo all’articolo). Per un massaggio da urlo andate da Lotus Massage Echo in Jl Batu Mejan.
2a tappa – Ubud
Ubud è la località più visitata di Bali, e il paradiso dei nomadi digitali. Le dedicherò un articolo, ora vi do giusto le info di base. Anche qui il traffico è allucinante, ma non deve farvi desistere perché Ubud è la capitale culturale e artistica dell’isola.
Da vedere: il Palazzo di Ubud dove vive ancora la famiglia reale (ogni “regione” di Bali ha il suo regno); la Monkey Forest anche se non amate le scimmie; l’ARMA, l’Agung Rai Museum of Art, una collezione privata perfetta per scoprire la pittura balinese.
Per staccare dal traffico ci sono due percorsi da fare a piedi fra le risaie a un passo dal centro: la Sweet Orange e la Campuhan Ridge Walk, e sarete fuori dal mondo.
Per dormire ho scelto una casa tradizionale in centro ma molto silenziosa, che ha reso il mio soggiorno indimenticabile. A Ubud ho passato una settimana, ma 4/5 notti possono bastare.
3a tappa – Sidemen
Dopo Ubud in realtà sono andata nell’arcipelago delle Gili, a cui dedicherò un articolo. Tornata dalle Gili volevo scoprire la Bali di un tempo, e ancora una volta ho ascoltato il consiglio della mia ex vicina. Sidemen è imperdibile, e merita anche lei un articolo a sé. È un villaggio immerso fra colline e risaie fuori dai percorsi mainstream e c’erano pochissimi turisti.
Qui si scopre la vera vita balinese: inizia col canto del gallo, il mercato alle 9 è già semi vuoto, e alle 21 tutto chiude e si va a nanna. Sullo sfondo a fare da cornice (se non ci sono nuvole) vedrete il Gunung Agung, il vulcano.
Sono stata 4 notti, e sarei rimasta di più se avessi avuto uno scooter per esplorare i dintorni. Anche qui ho scelto una casa tradizionale, a stretto contatto con la famiglia balinese che ci vive. Sidemen poi è strategica per visitare la Bali orientale.
4a tappa – Seminyak
È stata l’ultima tappa, perché è ancora più vicina di Canggu all’aeroporto. Ve la Sconsiglio, a meno che vogliate passarci una notte per la sua posizione strategica. Ci sono stata solo perché non avevo soldi per andare altrove e me ne avevano parlato bene, ma per me è un NO totale. Avrei preferito Jimbaran, vicinissima all’aeroporto, ma per dormire è piuttosto cara.
Seminyak è piena di turisti, è nota per essere la meta elegante con hotel di lusso e di balinese non ha nulla. Sembra una qualsiasi località occidentale sul mare. Mi hanno detto infatti che ci sono molti investitori stranieri, e si vede. C’era pure un centro commerciale con H&M.
Detto questo, sono riuscita a trovare i miei posticini scrausi come i barettini sulla spiaggia e un “warung” tipico (la taverna balinese). Detto questo, ringrazio Seminyak per il massaggio della vita al Putri Ubud Spa (Jl. Kayu Jati 5).
Cosa avrei voluto visitare
Ho passato un mese a Bali, tanto tempo direte, ma ho dovuto fare delle scelte sia perché in viaggio per me “less is more”, sia per non sforare col budget. Ecco quello a cui ho rinunciato, chissà che un giorno possa togliermi il rimpianto:
– la penisola di Bukit nell’estremo Sud di Bali con una puntatina a Ulu Watu e al suo tempio. Non ci sono andata perchè questa zona è molto turistica, e dopo la costa meridionale avevo già dato.
– Nusa Penida e Nusa Lembongan, che sono le isolette davanti alla penisola di Bukit. Sono lontane dal delirio balinese e con scogliere a picco sul mare.
– Amed sulla costa Est di Bali, zona decisamente più tranquilla. Questa parte dell’isola ha spiagge vulcaniche e a me non fanno impazzire, ma di Amed ho sentito parlare benissimo.
– fare trekking sul vulcano Gunung Batur, nelle montagne centrali, visitando il lago Danau Batur; e poi il tempio di Ulun Danu Bratan sulla rive del lago Danau Bratan .
CONSIGLI DI VIAGGIO
Dove dormire
Canggu – Nyaman Hostel
Indirizzo: Jl. Canggu Padang Linjong 69
L’ostello migliore di sempre! Camerata per sole donne, 200.000 rupie a notte (12 euro al cambio attuale). C’è una fantastica piscina e mille aree comuni super chill. La posizione è ottima, a nemmeno 10 minuti a piedi dalla spiaggia.
Ubud – Indraprastha Homestay
Indirizzo: Jl. Hanoman 40
Ho preso una stanza in questa casa tradizionale, 250.000 rupie a notte (15 euro) colazione inclusa. Un piccolo paradiso silenzioso nel centro. A gestirla c’era la fantastica Mira, che mi ha dato mille dritte.
Sidemen – Pondok Indah Homestay
Indirizzo: Banja Tabola
Anche qui, stanza singola in una casa tradizionale, 250.000 rupie a notte (15 euro) colazione inclusa. Esperienza meravigliosa. È più piccola di quella di Ubud ma adorabile. Si paga solo in contanti.
Semyniak – White Penny Hostel
Indirizzo: Jl. Pura Telaga Waja 5
Camerata mista solo donne, 270.000 rupie a notte (16 euro). È tutto perfetto, super pulito con i bagni più belli mai visti, ed è a 5 minuti a piedi dalla spiaggia, ma non ha aree comuni e perde l’atmosfera dell’ostello.
Dove mangiare
Canggu
Questi sono i tre “warung” più buoni di Canggu, dove ho mangiato ottima cucina balinese. Sono dei self service, per cui potete crearvi il piatto come volete:
– Warung Sika: Jl.Tanah Barak 45
– Warung Bu Mi: Jl. Pantai Batu Bolong 52 (quello con più scelta, pesce compreso)
– Warung Local: Jl. Pantai Batu Bolong 10
Seminyak
Warung Dedalu
Indirizzo: Jl. Petitenget 235
Mi sono tenuta strettissima questa taverna tradizionale vicina al mio ostello, perché è una rarità in quella zona. Staff adorabile, ottimo cibo.
Warung Pantai
Indirizzo: Jl. Batu Belig 37
Il mio posto del cuore per fare colazione e guardare il tramonto la sera. Adoravo osservare gli altri clienti, un turn over di personaggi degni di un libro di Bukowski.
Per quanto riguarda Ubud e Sidemen troverete tutti gli indirizzi negli articoli che gli dedicherò.
CONSIGLI LETTERARI
“La bellezza è una ferita” di Eka Kurniawan: questo romanzo è un compagno di viaggio fantastico! È ambientato a Giava (dove è nato l’autore) e non a Bali, ma è interessante perché ripercorre le tappe salienti della storia indonesiana del 1900. I personaggi sono dei pazzi furiosi, e a dominare sono le protagoniste femminili. Il tutto con un tocco di realismo magico, scene pulp e tanta ironia.
Ciao sono Claudia, giornalista milanese non imbruttita, vivo di viaggi in solitaria, scatto foto compulsivamente e divoro libri