Ubud: cosa vedere nel cuore culturale di Bali

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Vi porto in giro a piedi per Ubud: cosa vedere? Dal santuario delle scimmie al museo d’arte balinese fino alle risaie, direi tanta bellezza

Partendo dal presupposto che Ubud è una meta imprescindibile nel vostro viaggio a Bali, sappiate che è invasa di turisti e di traffico. Lo dico perché voglio siate preparate. Inizialmente ho pensato avrei avuto un rapporto di amore/odio con Ubud, poi però ho preferito concentrarmi sulle cose belle che ha da offrire. E sono tante. È infatti il centro culturale di Bali, è immersa fra splendide risaie, ha ristoranti e locali bellissimi, e le persone sono di una gentilezza squisita. Come in tutta Bali del resto, ma qui anche di più. Pronte per scoprire Ubud fra scimmie sacre e danze tradizionali?

Ubud cosa vedere - Uno dei padiglioni del museo ARMA
Uno dei padiglioni del museo ARMA

Ubud probabilmente è la meta più visitata di Bali, la massa di turisti è enorme rispetto alla sua grandezza. Mi sono chiesta come sarebbe stata visitarla 10, 15 anni fa. Perché è fondamentalmente un grande villaggio fra le risaie in cui il traffico non c’entra nulla. Ho parlato con viaggiatrici che sono state qui prima del Covid, e sono rimaste deluse. Mi spiace dirvelo, ma nei miei racconti di viaggio sono sempre onesta. A livello turistico infatti Ubud è esplosa, e spero questo non la rovini. La speranza me la dà il fatto che, nonostante tutto, gli abitanti mantengono imperturbabili il loro sorriso genuino e la loro calma balinese.
Detto questo, a Ubud ho passato una settimana e sono stata benissimo. Per visitare le attrazioni principali, tutte raggiungibili a piedi, direi che quattro giorni bastano (ecco la mappa).

Una donna vestita in modo tradizionale entre in un tempio nella Monkey Forest
L’ingresso di un tempio nella Monkey Forest

Palazzo di Ubud

Indirizzo: Jl. Raya Ubud 8
Iniziamo dall’attrazione numero uno sulla strada principale nel centro di Ubud, dove vive ancora la famiglia reale. Dovete sapere infatti che ogni “regione” di Bali ha il suo regno. Il Palazzo è aperto al pubblico e l’ingresso è gratuito. La parte visitabile non è grandissima, sono soprattutto piccoli padiglioni, ma solo a guardare i dettagli delle sculture in pietra e delle decorazione, il tempo non basta mai. La sera è possibile assistere a spettacoli di danza tradizionale. Potete comprare i biglietti direttamente lì, o dai mille venditori lungo la via. Quando c’ero io purtroppo la sera erano in corso delle cerimonie (a Bali sono induisti e ci sono cerimonie molto spesso).
Da quello che ho capito, il Puri Saren Agung, il tempio che fa parte del complesso del Palazzo, è stato chiuso ai turisti a causa di influencer idioti che si facevano foto nudi. Sembra una battuta ma non lo è.

Ubud cosa vedere - Uno dei padiglioni del Palazzo Reale con statue scolpite in pietra

Sacred Monkey Forest Sancturary

Indirizzo: Jl. Monkey Forest
Come si può non amare un’isola che ha un santuario delle scimmie? Non vado pazza per queste creature, sono curiose e amano rubare, ma basta seguire alcune regole: niente occhiali, collane, anelli, bottiglie d’acqua e cibo. E ormai sono stra abituate alla gente. Spesso se ne vanno anche in giro per Ubud (nel mio balcone una volta ne hanno contate cinque).
Le 1.300 scimmie che vivono nel santuario sono considerate sacre. Il tutto all’interno di una foresta tropicale di 11 ettari. E pensare che è circondata da un delirio di macchine! Il bello di Bali è questo, la natura appena può esplode in un tripudio di verde fittissimo. Nel santuario poi ci sono tre templi del 1300. L’ingresso non è permesso ma si può tranquillamente sbirciare.
Il santuario vuole conservare l’area secondo la filosofia induista del Tri Hita Karana che persegue l’armonia con Dio, le persone e l’ambiente.

Ubud cosa vedere - Ubud cosa vedere - una scimmia in un tempio nella Monkey Forest

Agung Rai Museum of Art

Indirizzo: Jl. Raya Pengosekan Ubud
Questo museo, per gli amici ARMA, è imperdibile se volete farvi un’idea della pittura balinese, da quella tradizionale alla contemporanea. È una delle maggiori collezioni private dell’Indonesia. È nata dalla passione di Agung Rai, un collezionista per l’appunto, che ha raccolto dipinti balinesi di epoche differenti. L’area è molto grande e include due padiglioni: uno è dedicato ai dipinti più antichi, l’altro a opere moderne.
Il complesso in tutto occupa 5 ettari in cui, oltre al museo, ci sono le case della famiglia di Agung Rai e un resort di lusso. Il tutto con alberi lussureggianti e piccole risaie. Un mini paradiso dentro Ubud insomma. Non perdetevi il bar all’ingresso principale (ce ne sono due). È stato il mio primo approccio col talento di Ubud nel creare locali in cui rilassarsi alla massima potenza.
Avrei voluto andare anche al Neka Art Museum, ma era troppa la voglia di stare in giro.

Il bar all'ingresso dell'ARMA, con una fontana e un padiglione sullo sfondo
Il bar all’ingresso dell’ARMA

Spettacolo di danza

Ogni sera è possibile vedere uno spettacolo di danza tradizionale, che vi consiglio vivamente. Ce ne sono di diversi tipi, io sono andata un po’ a caso, tanto per me sarebbe stato tutto nuovo ed entusiasmante. In genere gli spettacoli si tengono al Palazzo di Ubud, come vi avevo anticipato, ma può sempre darsi ci siano cerimonie, quindi come me potreste finire in altre location.
Lo spettacolo di danza Legong a cui ho assistito io si teneva al Pura Dalem Ubud, un tempio molto suggestivo sempre lungo la via principale, Jl. Raya Ubud. E come immaginavo sono rimasta a bocca aperta. È incredibile come le danzatrici, vestite in sgargianti abiti tradizionali e truccate in modo magistrale, muovano velocemente mani, dita e piedi, occhi e testa. Il tutto danzando al ritmo della musica suonata dall’orchestra.
Immagino ci siano molti altri spettacoli sparsi per Ubud, questa volta ho seguito la massa.

Ubud cosa vedere - Danzatrici della danza Legong vestite in abiti tradizionali

Passeggiate nel verde

Vi assicuro che arriverà il momento in cui non ne potrete più di auto e gas di scarico. Ci sono due passeggiate rigeneranti che potete fare nella natura rigogliosa intorno al centro di Ubud.
La mia preferita è la Juwuk Manis Rice Field Walk, nota come Sweet Orange Walk Trail. È una sorta di percorso ad anello. Percorrete tutta Jl. Kjeng, traversa di Jl. Raya Ubud piena di negozietti e bancarelle. Al termine inizierà la camminata. Gli ultimi giorni ci tornavo sempre. Tutto intorno ci sono risaie, case, alloggi per turisti e qualche “warung” (le trattorie tipiche, ve ne parlo nei consigli a fine articolo).
L’altra camminata rigenerante, un po’ più lontanta, è Campuhan Ridge Walk. È una strada dritta che prosegue per chilometri toccando diversi villaggi. Quindi di base, quando vi va tornate indietro. Ci sono meno risaie ma camminerete in mezzo alla foresta tropicale.

Uno spaventapasseri nelle risaie della Sweet Orange Walk Trail
Risaie lungo la Sweet Orange Walk Trail

Il centro di Ubud

Ubud è un reticolo di vie parallele e perpendicolari facili da visitare. Le arterie principali sono Jl. Raya Ubud del Palazzo Reale, Jl. Hanoman dove si trovava il mio alloggio, Jl. Monkey Forest. Sono trafficatissime, ma ce ne sono altre molto tranquille come Jl. Sigriwa e Jl. Jembawan. E poi infilatevi nei vicoli dove ci sono solo case private e guest house.
Nonostante il boom turistico, a Ubud l’architettura non è stata occidentalizzata ma ci sono ancora tante case tradizionali. Ve ne ho parlato in questo articolo.
Ci sono poi delle strade pedonali dove potete darvi allo shopping selvaggio: sono Jl. Goutama (la mia preferita con tanti ristorantini) e Jl. Karma. Al termine di queste due vie, su Jl. Raya Ubud c’è l’Ubud Art Market in una struttura di due piani. Onestamente vendono le stesse cose che si trovano in giro. E poi c’è la già citata Jl. Kajeng, molto carina e meno incasinata.

Bambini davanti al Palazzo Reale sulla via principale
Bambini usciti da scuola su Jl. Raya Ubud

Tour nei dintorni

A Ubud, come in tutte le località più turistiche di Bali, ci sono tour che vi portano in ogni dove per tutta l’isola. Scordatevi però i prezzi degli altri Paesi del Sud-est asiatico, Bali è molto più cara. Negli immediati dintorni di Ubud ci sono molte attrazioni da visitare, dalle risaie terrazzate di Tegalalang alle cascate e svariati templi. Io non ho partecipato a nessun tour. All’idea di salire su un pullman con mille turisti, tutti in fila a vedere le stesse cose e tutti stipati nel traffico, mi veniva l’orticaria.
Ho cercato di organizzare un tour personalizzato con un driver, ma ho trovato dei nominativi troppo tardi ed erano già impegnati. Se volete, scrivetemi in privato e vi giro i contatti. Per darvi un’idea dei costi, il prezzo onesto è 700.000 rupie (42 euro al cambio attuale) per tutto il giorno, 400.000 (24 euro) per sei ore, a cui aggiungere eventuali ingressi a templi e palazzi.

Una delle tante agenzie di Bali lungo la strada
Una delle tante agenzie di Ubud

CONSIGLI DI VIAGGIO

Come arrivare

Se non girate in scooter, avete a disposizione l’opzione taxi ma non solo. Potreste prendere un bus di Perama o Kura-Kura Bus, le compagnie che collegano le località più turistiche di Bali.

Dove dormire

Indraprastha Home Stay
Indirizzo:
Jl. Hanoman 40
Qui ho uno dei miei ricordi più belli del viaggio. Non avendo uno scooter, ho cercato un alloggio in centro ma silenzioso. Varcato il cancello di questa casa tradizionale che dà su una delle strade principali, si entra in un’oasi di tranquillità. Si sentono solo gli uccelli tropicali. È infatti una casa molto grande con un bel giardino. La stanza era spaziosa con tanto di balcone. Le colazioni nel patio insieme agli altri ospiti sono nel mio cuore.
A gestire il business di famiglia c’è Mira, personaggio unico e indimenticabile. Una vera e propria peperina dalla risata contagiosa, che ha risposto alle mie mille domande e mi ha dato un sacco di consigli. Ho speso 250.000 rupie a notte (15 euro).

Il giardino e il palazzo fra le piante della mia home stay
La mia stanza al secondo piano

Dove mangiare

Col traffico che c’è a Ubud, mi rifiutavo di mangiare nei ristoranti lungo la strada coi tubi di scappamento sotto il naso. Mira mi girato mille link dei suoi posti preferiti, e io poi ho scoperto altri “warung” lontani dal caos, spesso nascosti all’interno delle case tradizionali.
Ecco quelli che ho amato di più, dove oltre all’ottimo cibo mi gustavo anche la pace dal traffico.

Adi Warung
Indirizzo:
Jl. Goutama
Il primo “warung” in cui ho mangiato a Ubud, e l’ultimo prima di partire perché mi ero affezionata al posto e ai proprietari. Si trova infatti in una casa tradizionale dove vive e lavora tutta la famiglia. Ogni tanto vedevo la nonnina sbucare da casa per dare un’occhiata intorno.

Bali Yoga Restaurant
Indirizzo:
Jl. Kajeng 11
Un piccolo “warung” sulla via che porta alla camminata della Sweet Orange. Non abbiate fretta perché il servizio segue il ritmo della calma balinese. Ha un delizioso giardino interno.

Sweet Orange Warung
Indirizzo:
Jl. Kajeng
Qui sono tornata più volte perché me ne sono innamorata. Si trova in mezzo alle risaie lungo la Sweet Orange. La pace di questo posto ti entra sotto la pelle.

Sun Sun Warung
Indirizzo:
Jl. Jembawan 2
Un posticino davvero speciale in una casa tradizionale. È molto gettonato quindi potrà capitarvi di dover aspettare un pochino. Ci sono anche ottime opzioni vegane.

PS: se volete sentire i miei racconti balinesi direttamente dal mio vocino, mi trovate sul podcast.

“Nasi goreng” vegano al Sun Sun Warung

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