Un paio di settimane fa avevo scritto sui social che non avrei parlato del Coronavirus, volevo il mio blog fosse un momento di svago per pensare ai viaggi futuri, perché prima o poi saremmo tornati alla normalità. L’ho sottovalutato fino alla fine, povera ingenua. Detto questo, non sono una virologa e nemmeno una di quelle blogger Coronavirus specialist, ma è impossibile non parlarne perché è entrato con prepotenza nell’esistenza di tutti noi. Anzi, dico di più, BISOGNA PARLARE del Coronavirus: cosa dobbiamo imparare da questa pandemia? Tanto. L’esperienza che stiamo vivendo è unica, è una lezione di vita incredibile che non possiamo perdere.
Ognuno in questo momento ha la sua storia. Io sono a casa del mio ragazzo, appena ho capito che aria tirava ho preso due vestiti, il computer e col borsone sulle spalle sono saltata in bici. Di notte, per non incrociare nessuno. Non mi era mai capitato di andare via dalla mia casetta senza sapere quando sarei tornata, ma ancora più strano è stato DOVER andare dal mio ragazzo perché il rischio era di non rivedere più lui per settimane.
L’altro giorno mio padre ha compiuto 80 anni, e io non c’ero. Non posso vedere i miei nipoti che abitano a soli 10 chilometri da me. Come voi sono lontana dai miei cari, spaventata e chiusa fra quattro mura con un virus che sta mettendo in ginocchio il mondo.
E ora ditemi, come facciamo a non cambiare con quello che stiamo vivendo? La cosa positiva è che CAMBIEREMO IN MEGLIO.
Ho il terrore che quando tutto sarà finito torneremo alla routine di sempre, come niente fosse successo. Dobbiamo fare tesoro di questa esperienza, lo dobbiamo a noi stessi e a chi dalla pandemia è uscito in una bara. Già ora mi sta insegnando tanto, il Coronavirus: cosa dobbiamo imparare secondo me? Prima di tutto ci ha ricordato che non siamo gli esseri invincibili che decidono le sorti della Madre Terra. Pare le sia bastato un pipistrello per rimetterci al nostro posto. Dobbiamo difenderla. Se prima continuavamo a sacrificarla in nome dell’economia, ora ci ritroviamo con due auto per strada, la produzione ridotta al minimo e un inquinamento dimezzato. Sapete quanti morti ha causato lo smog in un anno? 76.200 in Italia, 4,2 milioni nel mondo, ma evidentemente non è un’emergenza, evviva il Dio Denaro.
Siamo esseri minuscoli che la natura può spazzare via in ogni momento. Questa idea può atterrire, ma per me è un immenso stimolo perché la vita ce la gusteremo molto di più. Ricordo questa frase bellissima: “Abbiamo due vite e la seconda inizia quando ti rendi conto che ne hai solo una” scrisse in una poesia Mario de Andrade.
Non darò più nulla per scontato, un abbraccio, il sole sulla panchina al parco, un viaggio. Il 18 aprile sarei dovuta andare a Marrakech, ero esagitatissima e felice di scoprire un nuovo continente. Ma sapete cosa c’è? Non mi importa, quello che conta è che ne usciamo tutti sani. E allora ricominceremo a viaggiare, partendo dalla nostra meravigliosa Italia.
Mi stringo forte al vostro cuore, e vi saluto con questo discorso di Alberto Angela, il migliore di sempre: sincero, onesto, vero.
Ciao sono Claudia, giornalista milanese non imbruttita, vivo di viaggi in solitaria, scatto foto compulsivamente e divoro libri
Bell’articolo, brava! Restando in tema di viaggi, in questo momento conviene più viaggiare con la fantasia, oppure usufruendo di Internet, e andare a visitare qualche mostra, o museo che sia: nella propria città, oppure altrove… il bello è che è gratis! Non ne faccio una questione economica, lungi da me, però rientra tra i vantaggi di questo di clausura forzata. 🙂
Anch’io sono a casa da circa due settimane, cioè da quando questo virus ha iniziato prepotentemente ad entrare nelle nostre vite, e ad instillare in parte la paura, per noi e per i nostri cari, ma anche quella della vicinanza con l’altro… Insomma, sono tante le cose che da un mese ad oggi sono cambiate. E come te, ho idea che ne usciremo cambiati: se in positivo o in negativo, non lo so, ad ogni modo affronteremo la vita in un modo diverso. Voglio pensare che si darà più valore al contatto umano, alle relazioni interpersonali, al contatto vis à vis, guardandoci negli occhi, che oggi manca tantissimo, tutti appresso a questi aggeggi che si chiamano computer, o a quegli altri, più deleteri, che si chiamano cellulari…
Io, nel frattempo, sto trascorrendo questi giorni leggendo molto, dedicandomi ad alcuni testi che ancora avevo in arretrato.
Buona giornata! 🙂
Lucaaaa ti chiedo perdono, sto riprendendo dal CMS tutti i commenti per i quali non mi è arrivata la notifica, non chiedermi il perché, misteri internettiani.
Dopo un anno posso dirti che questa pandemia mi ha rivoltato come un calzino. Ha tirato fuori anche il peggio di me, ma per fortuna da qui sono ripartita per godermi di più la mia vita, mettendo finalmente me stessa davanti a tante situazioni e persone che prima mi assorbivano troppa energia senza meritarselo.
E tu come stai? Spero tutto bene. Avrai letto mille libri!