Amburgo: quartieri trendy fra murales e fascino operaio

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Street art, negozi di dischi e un ruspante passato operaio rendono Schanze e Karoviertel ad Amburgo quartieri super cool: ecco a voi il mio mini itinerario

Lettrici adorate, non vi siete perse il mio articolo pubblicato appena rientrata da Amburgo vero? Vi anticipavo che ne avrei scritto un altro dedicato ai miei due quartieri preferiti, ed eccolo qui! I protagonisti in questione hanno tipici, lunghi nomi tedeschi: Sternschanze e Karolinenviertel (Schanze e Karoviertel per gli amici). Nel primo ci sono andata perché me lo ha consigliato una coppia tedesca in ostello come zona poco turistica e molto autentica, nel secondo sono approdata gironzolando visto che si trova lì a fianco. In entrambi i casi il pensiero è stato lo stesso: voglio venire a vivere qui mi adottate? Vi propongo un mini itinerario per scoprire questa zona molto amata dagli amburghesi fatta di murales, gentrificazione ed ex mattatoi (qui la mappa)! Il finto quartiere a luci rosse di St. Pauli lasciamolo agli sprovveduti, noi siamo troppo avanti!

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Sternschanze detto Schanze

Per Schanze c’è la fermata omonima delle S21S31 (S-Bahn, treno) e U3 (U-Bahn, metro). All’uscita avete da una parte il parco e dall’altra la via principale, anche loro con il nome del quartiere. La cosa che mi è piaciuta subito è stata la differenza rispetto ad altre zone della città in cui regnava il consueto rigore tedesco, dove tutto è lindo e pulito. Un tempo infatti era un quartiere popolare abitato da operai e studenti squattrinati, mentre ora è stato semi rimesso a nuovo in chiave semi hipster. Detto questo, per fortuna mantiene ancora il suo fascino ruspante grazie a bellissimi murales sparsi qua e là, e a quel non so che di sgarruppato che fa molto Berlino.
Ma se da una parte le strade mantengono il tono vissuto che è proprio di Schanze, i prezzi dei negozi di abbigliamento tradiscono la gentrificazione in atto. Solita storia: il quartiere comincia a diventare trendy, gli affitti aumentano e gli abitanti devono cercare qualcosa di più economico altrove.

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Me lo ha raccontato una ragazza a cui ho chiesto cosa fosse un palazzo che troneggiava nella vivacissima Schulterblatt, cuore pulsante della zona. Parliamo del Rote Flora, un ex teatro dalla storia tumultuosa. Costruito a fine Ottocento, trasformato in magazzino durante la seconda guerra mondiale, è stato occupato dal 1989 ed ora è il simbolo del quartiere, oltre che centro culturale e politico cittadino grazie agli eventi che organizza.
Gironzolate a caso per le vie tutte intorno, in particolare Bartelsstrasse, Susannenstrasse e Juliustrasse. Io ci sono andata di sabato mattina e l’atmosfera era quella della città che si sveglia: chi fa la spesa, chi il brunch e chi porta i bimbi al parco! Infilatevi ovunque perché troverete piccoli giardini nascosti!

Karolinenviertel detto Karoviertel

Dopo aver esplorato la zona sono approdata nel quartiere di Karoviertel. Ovviamente non mi ero nemmeno accorta di aver varcato il confine, me lo ha fatto notare un’altra ragazza con cui ho attaccato bottone. Mi ha praticamente osannato questa parte di Amburgo dal fascino bohémien, rifugio di gallerie d’arte e non solo: i negozi di musica e vinili vintage imperano! Che abbia anche un passato punk?
Ed è così che mi sono ritrovata nel mezzo del mercato delle pulci che si tiene ogni sabato dalle 8 alle 16! La dritta me l’avevano data dei ragazzi italiani conosciuti la sera prima in un bar, e che vivono ad Amburgo da anni. Lanciatevi quindi nel dedalo di bancarelle e negozi! Si trova di tutto, dall’anfibio della seconda guerra mondiale ai giocatoli per bambini.

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Per arrivarci, da Schanzenstrasse girate in Ludwigstrasse e da lì in Sternstrasse dove inizia il mercato, che prosegue attraversando il Rinderschlachthalle (volendo, la fermata più vicina della metro è Feldstrasse sulla U3). Che cos’è? Mi ha spiegato tutto quello del negozio delle biciclette. Ex mattatoio lasciato vuoto negli anni Ottanta e rinnovato nei Novanta (mi ha fatto vedere lo scolo per il sangue per terra, santa Madonna), è una struttura che oggi ospita negozietti e attività di vario tipo. È di proprietà della città di Amburgo, che agevola chi apre un nuovo business con affitti a prezzi più bassi rispetto a quelli del quartiere (e torniamo alla gentrificazione).
Fate un saltino allo Schlumper, una galleria in cui lavora un fantastico gruppo di diversamente abili. In settimana è chiuso al pubblico, il sabato può essere visitato (c’è anche un minuscolo bar all’ingresso).

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Da qui, attraversando un ponte che dà sui binari, vi consiglio di fare una bella camminata lungo tutta Marktstrasse, una via piena di negozi, ristoranti e tanta personalità! Qui il numero di murales aumenta sensibilmente. Un tempo la zona era malandata e poco sicura, ma nel corso degli anni è stata salvata dal degrado e ora ha anche lei affitti salatissimi mannaggia la miseria!
Avessi avuto tempo mi sarei fatta tutte le stradine del quartiere girando come una pazza scatenata, ma l’ora del rientro in Italia si avvicinava e a malincuore me ne sono andata. Se vi dico che ad Amburgo voglio tornare non vi stupite vero?

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CONSIGLI DI VIAGGIO

Trovate tutte tutte le dritte su come arrivare e godervi Amburgo in fondo a questo articolo.

Dove mangiare

Schmitt Foxy Food
Indirizzo: Susannenstrasse 1, Amburgo
Ho mangiato in questo localino spartano un buonissimo curry wurst con un sacco di patate fritte e birra per 7,90 euro (menù classico). Non ci sono tavoli ma ci si può sedere sulle panche ricavate davanti alla vetrina.

Erika’s Eck
Indirizzo: Sternstrasse 98, Amburgo
Era questa in realtà la mia prima scelta, ma arrivata davanti ho scoperto che apre alle 17. Me lo ha consigliato una delle ragazze che ho conosciuto in giro, quando le ho chiesto un posto dove mangiare cucina locale a buon prezzo. Fidiamoci!

Omas Apotheke
Indirizzo: Schanzenstrasse 87, Amburgo
Carinissimo questo bar/ristorante dove c’era gente che faceva colazione e brunch come non ci fosse un domani. Caldo e accogliente mi ispirava tantissimo, ma era al completo quando sono passata e non potevo aspettare.

0 commenti Aggiungi il tuo

  1. amourisamore ha detto:

    Bellissimo approfondimento. Ho notato che ti sei soffermata, fotograficamente parlando, sugli edifici attentamente decorati con tecnica del “Trompe-l’oeil”. Se vorrai ritrovarli anche in Francia ti consiglio di visitare Lione in questo periodo. Soprattutto fra giorno 8 e 9 dicembre assisterai alla Fête des Lumières che è uno spettacolo. Inoltre a Place Bellecour hanno installato una ruota panoramica per la visione dall’alto del quartiere più antico, Fourviére, per essere smontata poi a febbraio.
    Se non hai ancora prenotato fallo, te lo consiglio vivamente.
    Il sabato e la domenica potrai visitare il mercato de la Croix Rousse dove troverai tante leccornie, fra street food e mercato contadino.
    Sono sicuro che ti interesserà! 😉
    Per i prezzi diciamo che Lyon è abbordabile, ben servita dai mezzi pubblici e anche se trovi un alloggio in periferia, potrai raggiungere facilmente uno dei centri. La città è strutturata in arrondissement come Paris, ed ogni quartiere ha la sua Hotel de Ville, quindi si tratta di una metropoli multicentrica.
    Perdona il mio fuori tema ma appena ho visto les Trompe-l’oeil ho fatto un tuffo fra i ricordi di questa città che ho visitato e in cui ho vissuto per un breve periodo. 😉

    1. Ma infatti grazie quanti consigli! In effetti non ho mai pensato a questa città ma da come ne parli sembra davvero bella! Sì io comunque amo l’arte di strada, me ne intendo poco ma mi rapisce sempre quando la scovo nei miei giretti!

      1. amourisamore ha detto:

        Ti assicuro che lo è. Ho avuto modo di viverci e fidati è un luogo da visitare assolutamente. Una volta mi sono perso nel quartiere dove alloggiavo, stavo cercando un supermercato italiano (avevo necessità dell’olio buono) ed ho trovato un piccolo mercatino delle pulci domenicale, poco affollato ma molto caratteristico. Poi quando fai acquisti al mercato del sabato, trovi sempre il modo di comunicare con i lionesi che all’apparenza possono sembrare freddi ma in verità sono molto gentili. Se sei appassionata di cinema potrai visitare il museo dei fratelli Lumiere. Le musée Gallo romain è spettacolare.
        Un piccolo consiglio se vuoi percepire l’anima dei lionesi, esci la mattina presto alle 6.30 – 7.00 e cammina per una delle strade del centro periferico (Villeurbanne par example) e li vedrai correre a prendere le métro con i mezzi a noi sconosciuti, i monopattini. Spesso in qualche stazione troverai un piccolo furgoncino che distribuisce caffè (l’espresso va a ruba) e il quotidiano locale è anche gratis. Nel percorrere le strade soffermati nei pressi delle boulangerie e respira a pieni polmoni il freddo della mattina misto all’odorosa fragranza di pane dolce e brioche. Se vorrai pranzare dovrai sicuramente visitare i bouchon, le classiche osterie tipiche di Lyon dove potrai gustare i piatti tipici della cucina. Personalmente non l’ho fatto, ma ho saputo che lì trovi i veri gusti casarecci. Mentre come souvenir, semplicemente seta. Lione per un breve periodo è stato rifugio dei più abili tessitori che del quartiere de la Croix rousse ha fatto il suo punto di incontro. Potrai trovare dei particolari foulard dai colori brillanti e con i più svariati motivi, dal floreale a vere e proprie opere d’arte. Guarda qualche video su internet sulla festa della luce e ti innamorerai di questa operosa e fantasiosa città. Dimenticavo, i gatti sopra i tetti giocano con le finestre dei vicini! 😛

    2. Ma con tutti questi consigli dovresti scriverlo tu un blog di viaggi 😉 Che bello si capisce proprio quanto ti sia piaciuta questa città! La metto nella lista dei desideri!

      1. amourisamore ha detto:

        Grazie del complimento! 🙂
        Purtroppo viaggio poco, però mi piace l’idea di poterlo fare per tutto l’anno. Magari visitando un Paese lavorando e viverlo per un periodo, per poi passare a quello successivo, arricchito di esperienza.
        Sono contento che ti incuriosisca questa città però devi mettere in conto che un giorno piove e l’altro pure. Nuvole e vento, nel periodo invernale. Ma il sole potrai vederlo sicuramente il giorno della partenza come è successo a me. 😛
        Il clima è molto inglese, tipico delle zone del nord della Francia, del Belgio e altro.
        La bellezza di questo clima è sempre nei colori della notte. Le Crayon (il matitone) svetta nei cieli notturni della città. Riconosci le nuvole dal colore rosso sfumato che coprono la città, che a tratti vedi scintillare come madreperla quando l’elettricità statica genera dei brevi e flebili lampi. Il freddo è denso e spesso puoi imbatterti nella nebbia che nasconde quel grattacielo cancellandolo dal panorama cittadino.
        Se riesci ad apprezzare queste piccole sfumature di una metropoli che apparentemente non mostra nulla di sé, allora è il luogo giusto da visitare. Fallo in questo periodo magari nel mese di gennaio dove ancora avrai modo di vedere la ruota panoramica e qualche avanzo del la Fête des Lumières.
        Mi dispiace averti sviata dal tema del tuo post, però non potevo evitare di farti conoscere una “piccola” metropoli francese. La terza per grandezza (ai tempi mi dissero fosse la seconda) dopo Parigi e Marsiglia. 😛

    3. Ma figurati non hai sviato niente, sempre di viaggi si parla qui 😉

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