Chiamiamolo “pericolometro”, un aggeggio immaginario la cui asticella si alza in situazioni di disagio quando siamo in viaggio da sole. Credevo funzionasse allo stesso modo per tutte, ovvero che certe situazioni ci mettessero in allarme di default. Per me ad esempio di notte cambia tutto: detesto arrivare tardi in un luogo sconosciuto, non mi sento sicura per strada, non amo dover prendere il taxi (leggete questo post che coniuga le mie ansie in modo perfetto).
Devo dire però che ultimamente ho messo seriamente in dubbio le mie certezze sul senso del pericolo, anzi, mi sono sentita un po’ una marziana.

A Cluj Napoca in Romania, lavorando in un ostello ho conosciuto diverse ragazze che viaggiavano sole, e alcune mi hanno davvero colpito. La prima è stata una neo laureata tedesca, arrivata diretta dall’India e ormai alla fine di un lungo viaggio in giro per il mondo. Doveva scegliere con cura la prossima meta per questioni di budget, e ha optato per Budapest.
“Come ci vai, in pullman o in treno?” le ho chiesto.
“In autostop.” Nell’Est Europa in effetti è molto comune.
“In autostop… da sola?!?!?”
“Certo, sono solo 400 km!” mi ha detto guardandomi come fossi pazza. Contando che in questo modo ha scorrazzato per mezza Asia (“I malesi sono i migliori”) in effetti è poca roba.
E pensare che all’estero non viaggio nemmeno con BlaBlaCar, perché ho paura di trovarmi da sola in mezzo a uomini e non capire cosa si dicono.

Seconda ragazza, una traduttrice portoghese di Lisbona. Molto carina, molto sorridente, ma con un campo invisibile elettrificato attorno a sé per chi si avvicinava troppo. Mi pareva simpatica, ma non voleva si violasse il suo spazio. Quando l’ho vista alla ricerca di un cartone, ho capito che era per mostrare la destinazione lungo la strada per fare autostop.
Quindi non mi sono trattenuta e le ho chiesto: “Dove vai di bello?”
“Sarajevo”.
Ma santa Madonna… parliamo della Serbia, 480 km, aveva addirittura battuto la tedesca! “Ma è sicuro per una donna da sola?” e lei, con il campo elettrificato che cominciava a scintillare mi ha risposto “certo”. Sta parola andava proprio di moda.

Infine, last but not least, una giornalista umanitaria spagnola: viso intenso, grossi tatuaggi sparsi qua e là. Con il suo ragazzo aveva girato per la Polonia, mentre ora proseguiva da sola. Mi ha detto di aver viaggiato molto in Africa sia per lavoro, sia per raggiungere la dolce metà in Mali, dove lavorava per una Ong. L’Africa è un altro dei miei spauracchi, sia perché la povertà ha livelli fantascientifici per noi, sia perché (facendo vergognosamente di un’erba un fascio) fuori dalle mete più note è difficile organizzarsi in modo autonomo senza spendere un putiferio. Anche questo spauracchio è andato in mille pezzi: lei si è stata in Etiopia, Tanzania, Uganda, Nigeria, Costa d’Avorio e Kenya. “Basta evitare le grandi metropoli. Per il resto non ho avuto problemi, anzi quando capiscono che sei sola sono molto protettivi e cercano di aiutarti” mi ha raccontato.

Tutto questo mi ha fatto pensare… ma sono la sfigata fifona di turno!? Il mio pericolometro è pari a quello di mia zia del 1936 che parla solo di stupri e immigrati assassini?
Tanti anni fa, quando ho conosciuto per la prima volta delle viaggiatrici solitarie, le guardavo come fossero amazzoni invincibili dalle palle di acciaio. Ora che lo faccio anch’io non mi sento Wonder Woman, eppure le donne di cui vi ho parlato mi hanno fatto sentire ancora un passo indietro. È bellissimo vedere come nulla possa fermarci, e tanta sicurezza in noi stesse. Questo significa che tra qualche anno farò 400 km in autostop? Che posterò foto dall’Etiopia? Non credo. Mai dire mai però.

Ciao sono Claudia, giornalista milanese non imbruttita, vivo di viaggi in solitaria, scatto foto compulsivamente e divoro libri
brava molto divertente……..il Pikaciccio non ha paura di viaggiare da solo …. anche in autostop … ma siamo in due ciaooo
Ho fatto anche io autostop… ma con un brasileiro di 1,95 m 😂
👍👍👍 pure bello magari 😃
Brutto non era!
Che articolo interessante! Mi ha fatto riflettere molto! Anche io viaggio sempre da sola ma l’autostop non compare tra le opzioni… anche perchè l’autobus di solito costa veramente poco… E’ probabile che queste ragazze accettino passaggi solo da coppie o donne e declinino le altre – lo spero per loro – ma a me l’idea di stare chiusa in macchina con sconosciuti che potrebbero portarmi ovunque, ancora mi terrorizza! Dici bene, chissà… magari un giorno mi troverete a fare l’autostop ad Abu Dhabi 😀
Ahahh se lo fai ad Abu Dhabi ti faccio uns statua! La pensiamo uguale, è che vederle così easy mi ha fatto fare mille domande, tutte a me stessa ovviamente 😅
Niente statue a sto giro, dai sauditi non ci andrei mai per tutta una serie di miei motivi “etici”. Era proprio il paradosso 😉
Ti seguo, mi piace quello che scrivi!
Che bello grazie mille! 💚
L’unica volta che ho fatto l’autostop ero in compagnia di mio marito in Scozia ed è stata una bella esperienza. In questo momento mi trovo per la prima volta da sola all’estero (un’isola in Scozia) ma non ho fatto l’autostop e non sono così coraggiosa da uscire dall’Europa!
Una deve fare quello che si sente! Come ho scritto in un commento anche io ho fatto autostop, ma ero in compagnia. E tu, come ti trovi da sola in Scozia?😊
Piuttosto bene, a parte numerosi imprevisti accaduti nei primi due giorni! Oggi è andata decisamente meglio 😊
finalmente un po’ di aria e di purissima sincerità! ci sono per tutte dei limiti e delle paure individuali non tutte noi femmine che viaggiamo da sole siamo amazzoni che non temono nulla.e soprattutto ci sono moltissime donne che amano viaggiare ma, pur restando super in gamba, non amano faro da sole perché sentono la propria sicurezza messa a rischio. leggerò con attenzione i commenti, come ho letto il tuo post!
Brava, perché non ammettere le proprie ansie? È liberatorio😂 Uno ci ragiona e poi magari le supera, o magari no! Certo è bello mettersi alla prova, ma lo sappiamo solo noi nel nostro profondo cosa possiamo o non possiamo sopportare.
Molto interessanta, e sai quante volte mi sono trovata a farmi la stessa domabda e sentirmi una pivella in confronto ad altre viaggiatrici? Il pericolometro secondo me è direttamente proporzionale alle nostre paura: più ce ne portiamo dietro (includendo quelle indotte da chi ci sta intorno e si preoccupa per noi) e più il pericolometro si allunga. Sicuramente tu per molte altre donne sei un esempio di Wonder Woman, è tutto relativo. Per mi rimane importante la regola: non rompere certi schemi solo per sentirti “più cool” ma solo perché lo vuoi davvero e ti interessa l’esperienza.
Per me ad esempio 480 km in autostop da sola con uno sconosciuto sarebbero così stressanti che non mi ci metto nemmeno. Piuttosto faccio 14 ore di autobus, su quello non ho remore 😉
A me verrebbe l’ulcera😂 Sono d’accordo con quello che dici, sul fatto di sentirsi cool, però non è quello che mi spingerebbe a provare, ma il fatto che magari le mie paure mi fanno perdere delle belle esperienze! Mi spiego: muoversi in Romania può essere di una lunghezza estenuante, e se avessi fatto autostop avrei viaggiato sicuramente di più! Ma credo che la cosa migliore sia, come sempre, fidarsi del proprio istinto!
Io sono andata in Giappone da sola qualche anno fa e lo rifarei subito. Non mi ha spaventato l’idea di essere da sola letteralmente dall’altra parte del mondo, ma devo dire che il Giappone è un paese molto sicuro. Non so se avrei fatto la stessa scelta se la mia destinazione fosse stata l’Africa o il Sud America. Purtroppo anche in queste cose conta molto la fortuna e l’istinto: a volte può andare bene, altre no. Bisogna esserne consapevoli, il che significa anche provare a buttarsi ogni tanto ma senza dimenticare la prudenza
Che bello il Giappone non sono ancora stata! Detto questo… qui sta il dilemma: dove finisce la prudenza e inizia l’incoscenza?🙄
Ma io penso che viaggiare sia la cosa più bella del mondo!
Più che altro hai modo di conoscere nuovi posti , nuove usanze e tradizioni , lingue e cibo. Hai tante cose da imparare e portare ricordi memorabili!
E in solitaria ha tutto un altro sapore😍
Per quel che mi riguarda cerco di affrontare il senso del pericolo ascoltando cosa mi dice il mio istinto… certo, mantengo sempre gli occhi aperti, ma cerco anche di non lasciarmi prendere dall’ansia a furia di leggere le notizie! Sono stata aggredita due volte, e in entrambi i casi mi trovavo in Italia. Tutto il mondo e’ paese… occhi aperti, sorriso, e artigli pronti a graffiare!
… e anche piedi pronti a colpire nel posto giusto, o meglio le cose giuste😉 D’accordissima con te, l’istinto è la prima cosa da seguire.
Articolo interessante! Il mio pericolometro è a metà! Sto organizzando il mio primo viaggio completamente in solitaria oltreoceano. Mi sposterò solo con gli autobus e ne prenderò anche uno notturno, per me è già il massimo di “pericolosità”. Fermo restando che qui in Italia ho paura a girare di notte in alcuni posti, non mi sognerei mai di fare 400km in autostop!! Tanta stima per loro che riescono!
Ma guarda che alla fine tutto il mondo è paese, a meno che siano posti particolarmente pericolosi, si corrono ovunque gli stessi rischi. Brava che parti da sola, dove vai di bello?😍
Ma infatti si! Alla fine basta usare una buona dose di buon senso! Vado negli Stati Uniti, faccio un mese lungo la east coast! 😍
Ma sei una grandeeeee!!!! Deve essere meraviglioso 😍
ahahah XD Grazie!! Ho voluto esagerare! Ho già fatto un paio di viaggi da sola ma in Europa, questo viaggio sarà una serie di prime volte! Tu sei mai stata in America?
Sono stata solo a New York (per ora). Vorrei fare i parchi e il Grand Canyon ma non ci sto dentro col budget!