Una milanese al Sud: keep calm e stai serena

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Le volte che sono andata al Sud si contano sulle dita di una mano, e si abbassano tutte solo se contiamo anche Monopoli quando avevo 10 anni. Sono stata dunque in Salento, a Napoli, e recentemente a Palermo (per piacere) e a Bitonto (per lavoro). Queste ultime due località le ho visitate in meno di un mese, sono tornata dalla Puglia proprio lunedì.
Ebbene, questi due viaggi così ravvicinati non potevano che scatenare in me una serie di profondissime riflessioni. La differenza di mentalità fra il Nord, da cui provengo, e il Sud che approccio da completa forestiera a volte è quasi abissale.
Chiaramente è il mio personale punto di vista, quello di una milanese doc calata nella calda atmosfera del meridione. Ma diamo fiato alle elucubrazioni.

milanese al Sud

Il cibo a dir poco celestiale

La mia idea è che al Nord il cibo sia sempre funzionale a qualcosa. È vero che in Italia  è una fetta fondamentale della nostra cultura, non è solo nutrimento, è una goduria. Ma mentre da noi ho la percezione sia utile, vuoi al tipo di lavoro, vuoi per combattere il freddo, mi sembra che al Sud sia semplicemente un puro piacere, quel qualcosa che ti aiuta ancora di più a goderti il momento. Infatti c’è una variante di specialità che noi nordici ci possiamo sognare di notte (nella foto, focaccia pugliese da leccarsi i baffi).

Il pranzo in spiaggia

L’unico giorno in cui avrei potuto fare il bagno settimana scorsa in Puglia, non sono riuscita. Dunque, fossi stata da sola mi sarei portata delle frutta leggera-leggera, un’insalatina di riso o un tostino, ma i bitontini sono arrivati dalla pescheria con due quintali di risopatatecozze e una frittura di polipi, anelli di totano e scampi che avrebbe potuto sfamare il continente. Senza contare la birra, Peroni ovviamente. Dopo tutto quello che ho mangiato, erano terrorizzati pucciassi il piede in acqua, e a ragione perché sarei colata a picco in 3 secondi.

milanese al Sud

Il rapporto con la strada

Questa è una delle cose che più mi fa impazzire del Sud. Penso sia dovuto al caldo, al fatto che con temperature quasi africane stare chiusi fra quattro mura sia impossibile. Da qui, il tratto di strada davanti a casa diventa una prosecuzione della casa stessa. Non solo si stendono i panni, ma si “arreda” con tavoli e sedie. Ditemi se nella foto qui sotto, che ho scattato a Palermo, non sembra di stare in un salotto on the road. E fra l’altro, sono convinta che se ci fossero stati i proprietari e gli avessi fatto i complimenti, mi avrebbero invitato a sedermi. Perché vivere la strada porta a socializzare: che sia questo il segreto del calore umano del Sud?

La concezione del tempo

Ecco il tasto dolente. Il mio tempo deve essere produttivo, sempre, comunque e ovunque, altrimenti lo perdo. Certo, posso fermarmi un attimo, ma se questo attimo diventa troppo lungo mi viene l’orticaria. Pure in vacanza non mi fermo mai, vado in giro – faccio cose – vedo gente. Ebbene, in questi incontri ravvicinati col Sud ho imparato che mi posso concedere anche un po’ di calma. Stare seduta a bermi una spremuta di frutta locale, non è stato un minuto perso ma un minuto guadagnato per capire il territorio. Non deve per forza durare tutto una frazione di secondo per poter così fare qualcos’altro, e qualcos’altro e qualcos’altro ancora.

In questo caso, i luoghi comuni si sprecano, noi milanesi andiamo sempre di corsa, e al Sud non hanno voglia di fare un cazzo. Ovviamente la verità sta sempre nel mezzo. Ma alla fine, il viaggio che cos’è se non un’opportunità per confrontarsi con se stessi e con il mondo? Certo, può essere semplicemente un guardare il panorami e niente più, ma perderemmo la cosa più importante che solo la conoscenza delle altre persone ci dà: lo scambio culturale. Sarebbe fantastico se ogni volta riuscissimo a prendere il bello dagli altri e a dare il bello di noi. Andare oltre gli stereotipi e i paletti che ci imponiamo.

E tornando alla giornata al mare, non ho fatto il bagno fondamentalmente perché siamo arrivati in ritardo, perché se fossimo stati puntuali avrei avuto più tempo per digerire quei due quintali di cibo e fare un tuffo, e potete immaginare cosa significhi per una milanese che il mare non lo vede mai.
Abbiamo fatto tardi perché, durante il tragitto in bici in mezzo agli uliveti, ci fermavamo ogni due minuti a cogliere dalla pianta i gelsi, le mandorle e i fichi. E ce li gustavamo lì sul posto, facendo due chiacchiere. Proprio come quando avevo dieci anni nel mio primo viaggio in Puglia, sono tornata bambina. E sapete che c’è? Abbiamo fatto tardi, non ho fatto il bagno, ma va bene così.

0 commenti Aggiungi il tuo

  1. Hai visitato delle città davvero fantastiche come Napoli e Palermo, ottima scelta! Personalmente penso che il cibo del sud sia tutt’altra storia… La foto della frittura poi è così invitante, che darei per mangiarla ora!! – P.

  2. In quattro giorni mi sono magnata questo mondo e quell’altro, e non ho la minima intenzione di pesarmi😂

  3. Valiziosa ha detto:

    Palermo… *___* Così mi fai venire la nostalgia. È l’acquolina perché la quantità di cannoli che ho mangiato in 3 giorni penso sia ancora un record locale. La realtà è che dovremmo prendere ognuno qualcosa ‘in prestito’ dall’altro, un atteggiamento, un modo do vivere o anche solo una ricetta. Nord, Sud, est, italiani e non, poco importa. Vivremmo tutti molto meglio

    1. A voglia guarda, più che meglio, meglierrimo! Soprattutto se mi insegnassero a cucinare il mio amato sfincione palermitano 😍

  4. io sono meridiana al 100% ed ho vissuto diversi anni tra toscana e lombardia. La tua analisi oltre che molto simpatica è anche appropriata ma devo dirti che io trovo dei fortissimi denominatori comuni di italianità. Sia sugli orari che sull’approccio al cibo, ad esempio

  5. Sei sicura?! Guarda che noi milanesi siamo davvero delle brutte bestie😉 Scherzi a parte, non bastano tre viaggi al Sud per capirlo davvero, so solo che mi piace… e che voglia andare in Calabria😂

  6. Katia ha detto:

    Ahah sai che quando hai parlato della concezione del tempo, mi hai ricordato il film Benvenuti al Sud (o Benvenuti al Nord… non ricordo) ne quale dicono “quelli del nord corrono sempre, ma sempre. Dove vanno?”. Quante risate 😀
    Comunque, da bolo-salernitana posso confermare che il tempo e la velocità cambia tantissimo da nord a sud

    1. Ma veramente, ma dove andiamo?!😉
      Non ho visto nessuno dei due film ma a sto punto me li guardo 😂

  7. 3455a ha detto:

    È un post bellissimo…
    io invece sono pugliese ( tra l’ altro abito vicino Monopoli) e sono stata al Nord ben undici volte. Io penso che la maggior parte dalle persone che si “diverte” a mettere zizzania tra Nord e Sud sono quelle che provengono o dall’ uno o dall’altro ma che non hanno mai visitato l’ altra metà d’ Italia, e dunque finiscono per parlare tramite luoghi comuni che prima o poi fanno male a tutti ; ad esempio” eh, voi milanesi avete solo nebbia” ( non è vero, ho visitato la STUPENDA Milano in una giornata piena di sole 😊) oppure ” eh, voi al Sud avete solo sporco” ( non è vero perché anche qui c’è manutenzione)… bisognerebbe avere molto più rispetto fra di noi a mio parere, questi commenti che a volte vengono detti con ironia finiscono per sfociare indirettamente nel razzismo. D’ altra parte, non bisogna poi giungere all’ eccesso opposto di questo campanilismo, ovvero l’ autodenigrazione ( che non ho mai sopportato in nessun caso) perché come possiamo apprezzare l’ altro e tutto ciò che può offrire se prima non amiamo noi stessi e il nostro potenziale? Al Sud noi abbiamo molto da insegnare a chi vive al Nord ( a torto, qualcuno si “diverte” a dire che non capiamo niente) perché abbiamo uno stile di vita decisamente più rilassato e armonioso, ma d’ altronde i ” nordici” hanno quella compostezza e quel rigore che non abbiamo e che sono molto importanti, quindi anche voi avete molto da insegnare a noi. In sintesi, direi di finirla con i “terún” ( ovviamente non parlo di questo post, il mio è un discorso generale) perché così non si va da nessuna parte, i “terún” e gli abitanti del Nord sono UGUALI nell’intelligenza e in tutte le capacità che formano l’ essere umano. È chiaro che poi le attitudini sono diverse tra queste due sfaccettature dello stesso popolo. Dunque, viva l’ Italia e gli italiani, del Nord, del Centro o del Sud!!!! 😊😊😊

    Non credo che voi milanesi siate “brutte bestie”, siete fantastici… vi adoro! 😚

    1. Ma che belle paroleeee!!! Concordo su tutto. Penso che se la si smettesse di dare giudizi e di sentirsi migliori, sarebbe tutto così semplice. Si tende sempre a pensare che ci sia UN modo giusto di vivere, quando invece ognuno ha il proprio, che non è né giusto né sbagliato. Basta con gli stereotipi. Apriamo mente e cuore e mettiamoci in discussione. Sono tornata da poco dalla tua amata Puglia ed è stato ancora una volta incredibilmente stupendissimo ❤

  8. 3455a ha detto:

    Era proprio questo ciò che volevo dire, molto spesso si ha paura del nuovo e lo si considera sbagliato solo perché diverso, e allora la “soluzione” migliore diventa criticare… è molto triste ma è così. Io invece sono tornata da Milano pochi giorni fa, quindi ci siamo ” date il cambio” ahahahah. Ancora complimenti per il post e il blog, buon pranzo! 😊

    1. Anche a te! Grazie… carina che sei 😍

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