Ho amato il quartiere di Peckham, considerato fra i più cool di Londra: un arcobaleno multietnico pieno di energia e con rooftop fighissimi
Londra è avanti mille anni luce. Lo pensavo quando nel lontano 1998, ancora sbarbatella ci sono andata da sola per una vacanza-studio. Già ai tempi era LA metropoli europea per eccellenza, e la mia opinione non è cambiata. Dopo tanti anni volevo rivederla, e questa volta l’ho fatto con TrustedHousesitters. È una piattaforma che permette di viaggiare per il mondo facendo pet sitting. La gente va via per piacere/lavoro, e tu vai a casa loro a occuparti degli animali in cambio dell’alloggio gratis (trovate tutte le info su come funziona in questo articolo insieme al mio codice sconto per iscrivervi). Mi sono presa cura per due settimane di un adorabile cockerino a Peckham, quartiere che ho scoperto essere fra i più cool di Londra. Stavo in una tipica casa a schiera vittoriana su due piani. E me la sono vissuta molto da local.
La mia casetta e il mio cockerino (foto pubblicate col permesso dei proprietari)
… Peckham chi?
Peckham è un quartiere nel Sud-Est di Londra, nel distretto di Southwark (ecco la mappa). Si trova nella zona 2 (le zone in tutto sono 6) e si estende a grandi linee da Burgess Park a nord fino a Peckham Rye Park & Common a sud.
Pare abbia vissuto molte vite. Da quieto villaggio circondato dai campi, divenne zona commerciale prima e industriale poi. Intorno al 1970, per la mancanza di lavoro e di opportunità economiche eccelleva fra i quartieri più malfamati di Londra.
Tra gli anni ’90 e i primi 2000 però c’è stata una massiccia riqualificazione e non è più pericoloso. Detto questo, ci vuole buon senso come in tutte le grandi città, ma a Peckham mi sono sempre sentita tranquilla, anche di sera. Oggi è in atto una forte gentrificazione che però non ha snaturato il quartiere. Per darvi un’idea: una casa comprata negli anni ’90, oggi vale 5 volte di più.
Un arcobaleno etnico
Peckham ha un’energia incredibilmente vibrante che viene in parte dal fatto di essere una delle zone più etnicamente diversificate dell’intera Gran Bretagna. Convivono comunità di origine africana (in primis la Nigeria), caraibica, asiatica (dalla Cina al Pakistan, dal Vietnam alla Turchia) e dell’Est Europa. Il ventaglio dei colori della pelle è meravigliosamente ampio.
Appena messo piede in strada, l’impatto è stato abbastanza forte, questo perché, a mio avviso, in Italia abbiamo la mentalità ristretta: chi non ha la pelle bianca è quasi in automatico un delinquente. E mi sono sentita molto ottusa. Amici che vivono a Londra da anni mi hanno detto tutti la stessa cosa: del colore della pelle non frega niente a nessuno. Poi purtroppo i razzisti non si estinguono, ma di base quelli che un tempo erano gli immigrati dai vari continenti, sono i bis-bis-bisnonni dei londinesi di oggi, senza distinzione.
Il cuore nevralgico
Ora che vi ho dato un’infarinatura sull’identità di Peckham, andiamo in giro per le sue strade. Il cuore pulsante del quartiere è Rye Lane, una classica lunga viona londinese di periferia dove tutto succede. Al centro c’è la stazione ferroviaria dove sono arrivata con l’overground train. In Rye Lane trovate ristoranti e supermercati con delizie di mezzo mondo (non mancano nemmeno i fumi delle grigliate), street food, parrucchieri specializzati in pettinature afro, negozi di vestititi second hand e charity shop. Senza contare i locali fighissimi di cui parleremo a breve.
Peckham Rye si incrocia con Pechkam High Street, altra arteria nevralgica con attività di ogni tipo. Su questa strada i classici bus rossi a due piani sfrecciano uno di fianco all’altro, o stanno lì a fare la muffa quando il traffico diventa improponibile.
Il cuore culturale
Ora vi porto a conoscere le vere chicche di Peckham, tutte affacciate su Rye Lane. La prima è Copeland Park, che è anche l’esempio perfetto della gentrificazione in atto. È a fianco della stazione, ed è una zona di edifici industriali riqualificati alla Londra maniera, cioè fighissima. Dove un tempo si producevano articoli sportivi come mazze da cricket e munizioni durante le guerre mondiali, oggi ci sono studi, laboratori, gallerie, magazzini, bar, ristoranti, negozi di dischi e moda, e pure una palestra.
Uno degli edifici è il Bussey Building di fine ‘800, dove all’ultimo piano c’è il Bussey Rooftop Bar. A fianco c’è il Rooftop Film Club, un cinema all’aperto. In entrambi i casi la vista è fantastica, e spazia sul quartiere e sui grattacieli di Londra che spiccano in lontananza. Lo stesso panorama urbano si gode dal rooftop di Forza Wine Peckham, in un bell’edificio di mattoni rossi in Rye Lane.
A un passo da Copeland Park c’è un’altra chicca, Peckham Levels. È un ex parcheggio su più piani che ospita attività di vario tipo. Si propone infatti come “luogo di incontro per le arti, l’impresa e l’azione comunitaria nel Sud di Londra”. Offre un eclettico programma di eventi con artisti e performer in ambito musica, teatro, danza, commedia, arti visive e non solo. Ma anche workshop e conferenze. Al quarto piano ci sono localini e lunghe tavolate fra le strisce dei vecchi parcheggi, e anche qui la vista su Londra merita.
Di fianco c’è Peckhamplex, un cinema indipendente che è probabilmente fra i più economici di Londra. Gli spettacoli costano solo 5.99 sterline.
Altra chicca culturale è la Peckham Library, una biblioteca che offre un ottimo esempio di riqualificazione. Aperta nel 2000, ha vinto anche un premio per l’architettura. Si trova al quarto piano, l’accesso è libero e solo per i vari servizi serve la tessera (gratuita).
Le zone tranquille
Questa parte di Peckham è la più trafficata e vivace. Se volete un po’ di tranquillità andate a Bellenden Road, dove l’atmosfera è molto più quieta, anche se non mancano pub, negozi e ristoranti. È conosciuta come il “quartiere francese” per la forte presenza ai tempi degli ugonotti. Ma ancora oggi conserva nomi francesi come The Montpelier, il mio pub preferito.
C’è poi tutta la parte residenziale di Peckham, dove stavo io, con le classiche viette con le casette a schiera. L’ho girata in lungo e in largo con il mio cockerino, abbiamo macinato decine di chilometri esplorando il quartiere.
Ci sono anche due parchi da vedere, i già citati Peckham Rye Park & Common e Burgess Park. Quest’ultimo è raggiungibile col Surrey Canal Walk, che parte dalla Peckham Library. È un percorso pedonale e ciclabile di 1 chilometro in mezzo al verde. Entrambi i parchi sono una splendida boccata d’ossigeno.
Perché andare a Peckham?
Domanda lecita. Se andate a Londra per la prima volta, ovviamente vi consiglio di stare in una zona più centrale per essere vicine alle attrazioni imperdibili. Ma se avete tempo, fate un salto a Peckham. Permette di scoprire una Londra non turistica. Ci vengono solo i londinesi per testare i locali più fighi. A Peckham potete toccare con mano la vita di un normalissimo quartiere londinese fuori dai percorsi mainstream, dove si respira la vita di tutti i giorni. Io poi col fatto che non stavo in ostello o in albergo, ma in una casa abitata, mi sono sentita molto meno turista! E ho potuto contare sulle chicche preziosissime di Micky, un’amica che vive a Londra da una vita, e che ha vissuto proprio a Peckham per anni. Io sono una grande esploratrice, ma i suoi consigli hanno fatto la differenza. Quindi un grandissimo grazie!
E ora vi saluto con altre info pratiche.
Dove mangiare
Avete l’imbarazzo della scelta fra ristoranti di mezzo mondo, potete mangiare dal taco messicano al bao cinese. Preparatevi agli orari londinesi: si mangia dalle 18, e le cucine chiudono spesso alle 21. Ecco i ristoranti dove sono stata io:
– Persepolis
Indirizzo: 28-30 Peckham High Street, Londra
È una vera e una pietra miliare di Peckham. Nel suo potentissimo giallo, è un ristorante con annesso negozietto specializzato in cucina mediorientale vegetariana. È perfetto per una colazione post hangover, per una dolcissima merenda con tè alle rose nel pomeriggio come ho fatto io, o per una cenetta la sera.
– Hanar
Indirizzo: Arch. 163 Peckham Rye, Londra
Ottimo ristorante curdo, ha un’atmosfera molto calda e dalla luci soffuse. Ho mangiato un buonissimo piatto vegetariano di meze a prezzi abbordabili. Si trova in una traversa piccolina a fianco della sopraelevata, se non lo conoscete non lo notate.
– Jumbi
Indirizzo: Unit 4.1, Copeland Park, 133 Copeland Road, Londra
È all’interno di Copeland Park. Ci sono andata con un mio amico che vive in centro e voleva andarci da tempo. È un music bar/ristorante afro-caraibico. Siamo arrivati che la cucina era già chiusa quindi abbiamo solo bevuto, però ve lo segnalo lo stesso.
Pub & C.
Senza una tappa in un pub, non è un vero viaggio inglese. Vi consiglio questi, spiccatamente British.
The Montpelier
Indirizzo: 43 Choumert Rd, Londra
Il mio preferito, con le sue lampade arancioni dalla luce calda. Si trova fra la moschea e il “quartiere francese” di Bellenden Road: perfetto Peckham style insomma!
Prince of Peckham
Indirizzo: 1 Clayton Road, Londra
Con un nome così non può che essere il pub imperdibile del quartiere. Fra quelli che vi consiglio è il più trendyno. Ha anche una ricca scelta di piatti per stuzzicare/cenare.
The Gowlett Arms
Indirizzo: 62 Gowlett Road, Londra
In questo in realtà non ci sono mai andata, e infatti mi spiace. Si trova nella zona residenziale, ci sono passata davanti mille volte nei miei giretti col cane, e nel weekend si riempie di gente.
Dove fare shopping
Se volete fare acquisti a Peckham, vi consiglio questi tre negozi su Rye Lane che vendono vestiti di seconda mano. Io non avevo nemmeno un centimetro libero nel borsone da viaggio. E me ne pento amaramente.
traid Peckham
Indirizzo: 14-16 Rye Lane, Londra
Un charity shop fra i più a buon prezzo di Londra mi hanno detto. Oltre a dare nuova vita ai vestiti, col ricavato finanziano progetti globali a sostegno dei coltivatori di cotone biologico, e di chi lavora nell’abbigliamento per rendere la moda più equa per tutti.
British Heart Foundation
Indirizzo: 10 Rye Lane, Londra
È una fondazione che raccoglie fondi per la ricerca contro le malattie cardio-circolatorie. Si trova praticamente a fianco di traid, e oltre ai vestiti vende anche articoli per la casa e altro ancora.
Shop from Crisis
Indirizzo: 160 Rye Lane, Londra
Il ricavato aiuta le persone senzatetto. In realtà è il negozio che mi è piaciuto di più. C’è anche un angolo caffetteria e divani, tavoli e banchi dove sedersi davanti alla vetrina.
CONSIGLI DI VIAGGIO
Come arrivare
Su Londra la scelta di compagnie low-cost è vasta. L’aeroporto più vicino a Peckham è quello di Gatwick. Io però per risparmiare ho volato con Ryanair su Stansted. Da lì ho preso lo Stansted Express (non serve prenotare, costa 23,90 sterline) che in 45 minuti porta a Liverpool Street, poi da lì ho preso l’Elisabeth Line (Underground) per Whitchapel, e poi l’Overground direzione Clapham Junction fino a Peckham Rye. Se ve lo state chiedendo sì, c’è voluto un sacco di tempo.
Documenti
In Gran Bretagna si entra SOLO col passaporto. Dal 2025 poi ci sarà una novità: l’ETA (Electronic Travel Authorisation). Serve agli stranieri esentati dal visto per soggiorni di breve durata, transito incluso. Dal 2 aprile sarà obbligatoria, con la possibilità di fare domanda già dal 5 marzo. Trovate tutte le info sul sito gov.uk a questo link.
Come muoversi
Londra ha distanze infinite, e l’app Citymapper è fondamentale per muoversi coi mezzi. Dà tutte le info su itinerari con le varie opzioni, la durata del viaggio, le attese, il costo, e indica il percorso per la fermata più vicina.
Non serve comprare il biglietto, basta una carte di credito contactless da passare ai tornelli o direttamente sul bus.
Peckham non è servita dalla metropolitana, e per andare in centro dovete prendere l’overground train o il bus, che per me è sempre l’opzione migliore per vedere la città. Per darvi un’idea, con il bus 12 siete a Westminster in 45/50 minuti.
Alzate la mano per farvi vedere dall’autista del vostro bus mentre si avvicina. Se nessuno scende, tira dritto.
CONSIGLI LETTERARI
“Ragazza, donna, altro” di Bernardine Evaristo
È stato il libro perfetto, 520 pagine divorate fra l’inizio e la fine del viaggio. L’autrice è londinese di origini nigeriane, e più di una volta cita proprio Peckham. Attraverso la vita di tante donne di colore che si intrecciano, si parla di femminismo, razzismo, inclusione, sessualità. A fare da sfondo, la Londra di ieri e di oggi. Consiglio: segnatevi i nomi delle protagoniste e qualche appunto, altrimenti andate in confusione.
PS: se volete sentire i miei racconti londinesi direttamente dal mio vocino, mi trovate sul podcast.
Ciao sono Claudia, giornalista milanese non imbruttita, vivo di viaggi in solitaria, scatto foto compulsivamente e divoro libri