Ostello o albergo? Avevo mille dubbi, ma scegliendo l’ostello giusto con spazi ampi e pochi ospiti, anche in epoca Covid è stato fattibile (e bellissimo!)
Per il mio viaggio a Trieste ci ho ripensato mille volte: ostello o albergo? Adoro stare in ostello, ma in pandemia mi sembrava ancora un azzardo. Poi però mi sono chiesta: cosa mi sono vaccinata a fare se vivo con le stesse angosce da contagio? Ho scelto un ostello con camerate e spazi comuni molto ampi, ho usato tutte le accortezze tra mascherina e igienizzante, e sono andata. Perché la scienza non assicura l’immortalità, e il ritorno alla vita normale è un diritto che ci dobbiamo concedere, basta farlo con intelligenza. Vi racconto come è andata!

Ho scoperto la vita in ostello anni fa, inizialmente per ragioni economiche perché meno spendo più viaggio: stare in camerata e poter cucinare fa risparmiare un sacco di soldi. Poi ci ho preso gusto e l’ostello è diventato il mio modo di viaggiare (e non solo, ci ho anche lavorato). Si conosce gente da mezzo mondo, si fanno tante chiacchiere e sembra di stare in una grande casa comune. È una condivisione bellissima secondo me. Viaggiare da sole non significa stare sempre in solitudine, tutt’altro, non smetterò mai di dirlo!
Al momento il problema è che in Italia le strutture ricettive non sono obbligate a chiedere il Green Pass (assurdità totale), un grosso deterrente per me. Senza contare che non si è ancora capito quanto duri l’efficacia del vaccino, ma non sono un medico e non mi esprimo. L’attenzione comunque rimane alta.

Come vi ho detto non ho voluto rinunciare all’ostello, ma è stato fondamentale scegliere la struttura adatta alle mie esigenze. E non mi sono pentita, anzi.
Sono stata al Contro Vento, un ostello delizioso che ospita al massimo una trentina di persone, decisamente gestibili. Infatti ho avuto sempre il mio “spazio vitale”, sia per i pasti sia per dormire. Ho scelto la camerata da quattro (e non quella da dieci) che era quasi di 30 metri quadri, e il letto vicino alla finestra. Onestamente, credo si corrano più rischi in certi ristoranti al chiuso che in quell’ostello. L’unica cosa a cui bisogna stare davvero attente è igienizzarsi sempre le mani, perché maniglie e rubinetti sono toccati da tutti di continuo. E comunque ero sempre in giro per Trieste, e in quel poco tempo che passavo in ostello non era un problema tenere la mascherina (tranne quando mangiavo e dormivo ovviamente).

Tornare in ostello mi ha reso felice tanto quanto visitare Trieste (che è stupenda, leggete l’articolo se volete!). Dopo un anno e mezzo ho riassaporato la mia vita pre Covid, chiacchierando in inglese anche coi muri! “Di dove sei, dove vai” e via dicendo. Un ragazzo che stava in camerata con me viaggerà fino a fine anno nei Balcani! Ed è stato liberatorio. Ho capito che, stando attenta, la normalità non è così lontana. Questa pandemia mi ha insegnato che non possiamo tenere tutto sotto controllo. Quando sono tornata comunque ho fatto il tampone, ho un padre anziano e non posso rischiare. Insomma, con un colpo al cerchio e uno alla botte, muovendoci con intelligenza, possiamo dire addio a certe rinunce.
Questa ovviamente è la mia opinione personale, ma spero possa esservi utile per prendere una decisione, in un senso o nell’altro. Io onestamente sono stanca di vivere nella paura.

Ciao sono Claudia, giornalista milanese non imbruttita, vivo di viaggi in solitaria, scatto foto compulsivamente e divoro libri
Non sono mai stata in ostello ma devo dire che condivido al 100% quello che scrivi: con le dovute attenzioni (e soprattutto con il vaccino) possiamo tornare ad abituarci poco alla volta alla normalità. Io ho fatto il primo viaggio lo scorso luglio a Dublino, poi l’altra settimana a Valencia: in entrambi i casi – nonostante un po’ di ansia – è stato come tornare a respirare dopo tanto tempo.
Vero che bella sensazione? Anche perché non so come è stato per te, ma io una volta arrivata in ostello ho trovato tutto molto più semplice di quanto pensassi. Di sicuro nel mio caso il rischio era più alto rispetto a un albergo, ma credo che in generale anche noi dobbiamo sforzarci un po’ e superare le nostre paure. Con le dovute attenzioni ce lo possiamo (e dobbiamo) concedere <3