Cosa leggere in viaggio: 10 titoli da divorare

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Non sapete cosa leggere in viaggio? Vi consiglio 10 libri che ho divorato, dai romanzi che hanno ispirato serie e film, fino al classicone ever green

Sia che siate spaparazzate sotto l’ombrellone o sedute in un bar sorseggiando una birra, oppure ancora in treno, aereo o su un pullman che impiegherà ore e ore per portarvi a destinazione, il libro è sempre una compagnia fantastica. Qui vi consiglio 10 titoli che, a mio parere, sono perfetti quando si viaggia da sole perché sono scritti bene, vanno via lisci come l’olio e non ti annoiano mai!

cosa leggere in viaggio
Photo by Samantha Hurley from Burst

“Le quaranta porte” di Elif Shafak

Scritto da un’autrice che amo, si divide fra gli Stati Uniti degli anni 2000 e la Turchia del 1200. Attraverso gli occhi di una casalinga americana si scopre l’amicizia fra il poeta Rumi e un suo discepolo derviscio, ma non vi dico altro. È un romanzo piacevolissimo da leggere, le pagine vanno via una dietro l’altra che nemmeno ve ne accorgete, e soprattutto fa riflettere e pensare su tante cose.

“Un indovino mi disse” di Tiziano Terzani

Sono una fan scatenata del mio Tiziano, giornalista e scrittore che con la sua saggezza e la sua cultura mi ha confortato in periodi buissimi, e mi ha insegnato tanto dell’Asia che amo. In questo saggio racconta proprio i viaggi che ha fatto in lungo e in largo per l’Asia nel 1993 senza prendere aerei, così come gli aveva consigliato un indovino cinese, altrimenti avrebbe rischiato la vita.

“La versione di Barney” di Mordecai Richler

Ho sghignazzato parecchio leggendo questo libro, il cui protagonista è una meraviglia. Totalmente politically incorrect, è il classico disgraziato-menefreghista-alcolista che ti fa incazzare perché, nonostante il suo egoismo sfrenato, ti conquista letteralmente. E stai dalla sua parte anche se deve difendersi da un’accusa di omicidio. A quel pazzo furioso del padre poi farei una statua.

“La casa degli spiriti” di Isabel Allende

Molti parlano dell’Allende come di una scrittrice da poco solo perché viene venduta da secoli sugli scaffali del supermercato. Per me invece è brava e i suoi romanzi me li sono quasi tutti mangiati. Questo in particolare è quello che l’ha lanciata, e racconta la vita di una ricca famiglia cilena fino all’ascesa di Pinochet negli anni ’70. Magia e crudissima realtà si mischiano nella storia dei personaggi.

“L’eleganza del riccio” di Muriel Barbery

Ho adorato questo libro. Ambientato fra le mura di un ricco palazzo parigino, prende in giro lo snobismo degli inquilini attraverso gli occhi di una portinaia che non è per niente gretta e ignorante come loro si aspettano, e come vuole apparire, ma di una cultura infinita. E racconta la bella amicizia fra lei e una bambina nata vecchia, di quelle che sentono da sempre il peso della vita.

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“Raccontami dei fiori di gelso” di Aline Ohanesian

Purtroppo è l’unico romanzo di questa autrice di origini armene. Avverto, è molto triste ma vale davvero la pena: parla del genocidio armeno tra passato e presente, ricordi ed emozioni che non svaniscono mai. L’ho voluto leggere l’anno scorso mentre ero in Turchia, e descrive meravigliosamente questo Paese in tutti i suoi aspetti, anche quelli impossibili da accettare.

“Ti prendo e ti porto via” di Niccolò Ammaniti

Quello che amo di Ammaniti è la capacità di descrivere facendoti ridere realtà allucinanti, fra il trash e la tristezza totale, di quelle proprio da mettersi le mani nei capelli. I personaggi parlano di vite a perdere tra comicità e violenza, in un inutile paesino di periferia, una sorta di Far West umano dei giorni nostri. Vale la pena leggerlo anche solo per conoscere Graziano Biglia.

“Sharp objects” di Gillian Flynn

L’ho letto dopo aver guardato la serie, che mi ha a dir poco travolta. Nasce come thriller ma in realtà racconta il malsanissimo rapporto madre-figlia che angoscia fino all’ultima pagina. La protagonista è una giornalista inviata per fare un pezzo di cronaca nera nella sua terra natale, un paese della calda e annoiata provincia americana da cui è fuggita. E tutti i nodi vengono al pettine.

“Panino al prosciutto” di Charles Bukowski

Certo con Bukowski vi devono piacere il linguaggio rude e le storie di sbronze, pruriti sessuali e risse, ma andate oltre perché fanno da cornice a riflessioni ben più profonde. La scrittura è geniale, in poche parole delinea alla perfezione i personaggi. Siamo a Los Angeles durante la Depressione, e il giovane protagonista deve imparare a stare al mondo, e lo fa a modo suo.

“Dracula” di Bram Stoker

E non poteva mancare un classicone nella lista. L’ho scelto perché anche se pure i muri sanno chi è Dracula, non sempre il libro viene letto ed è un peccato. Dire che è avvincente infatti è poco, le ultime pagine poi si divorano (o si succhiano, per restare in tema?) per vedere come va a finire, chi vive e chi muore. Incredibile che Stoker lo abbia scritto senza mai essere stato in Transilvania!

8 commenti Aggiungi il tuo

  1. niiscrive ha detto:

    Bel post, davvero. Sei d’ispirazione 🙂

    1. Ma grazie!!!! Senza libri non si campa, spero ti piacciano 😉

  2. Luca ha detto:

    Ehi, quanti libri! C’è da divertirsi, in mezzo a tute queste pagine! 🙂
    Dei libri che hai proposto conosco solo “Un indovino mi disse”, e “Dracula”. Di questi due, quello di Stoker non l’ho letto, così come non ho letto gli altri. Con Bukowsky ci ho provato, ma non c’è stato niente da fare; lo stesso dicasi del romanzo della Allende.
    Dei libri che proponi, di sicuro ho intenzione di leggere “Le quaranta porte”, “La versione di Barney”, e “Dracula”.
    Ti auguro una piacevole serata. 🙂

    1. Una possibilità a Bukowski la ridarei, questo romanzo merita😊 Per il resto mi saprai dire!

      1. Luca ha detto:

        Ci proverò, grazie, buona giornata! 🙂

  3. illettorecurioso ha detto:

    Pensavo a Dracula giusto oggi e al fatto che dovrei leggerlo prima o poi. Mi sa che me lo riserverò per Halloween!

    1. Va bene per tutte le stagioni 😉

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