Sono una persona politicamente scorretta. Chi mi conosce sa che non sto zitta mai, e che la mia opinione deve essere sempre ben nota, anche quando non frega niente a nessuno. Quindi chiedo scusa in anticipo se quello che dirò irriterà qualcuna, ma questo è il mio blog e, come la sua autrice, è politicamente scorretto.
La mia incazzatura nasce dall’ennesimo commento (in realtà una manciata, ma abbastanza per farmi inviperire) riguardo il mio viaggio in Turchia. “La Turchia di Erdogan… NO, GRAZIE!” hanno scritto su Facebook dopo la pubblicazione del mio ultimo articolo su Istanbul. Ho risposto d’istinto l’unica cosa che mi è venuta in mente, e cioè che i politici non sono la gente comune grazie a Dio, altrimenti sarei già su Marte. Lungi da me fare un dibattito politico, quello che voglio dire è che se i turisti non venissero più nel mio Paese perché è “l’Italia di Salvini” soffrirei come una pazza. Certo qualcuno li avrà votati sti politici, ma non tutti e, soprattutto, non tutti si sentono rappresentati dalle loro idee. Io sicuramente no.
Lo dicano a quei turchi con cui ho chiacchierato io: con la tristezza nel cuore si lamentavano perché sempre meno stranieri vanno in Turchia per colpa di quel “crazy dictator”, testuali parole, sussurrate ovviamente. E per il futuro non vedono il bicchiere mezzo pieno. A me spiace per loro, perché con questo pazzo furioso ci devono fare i conti tutti i giorni. Perché allora fare così superficialmente di un’erba un fascio? Perché isolarli dal contatto col resto del mondo?
Ma il discorso è più ampio. Mettiamo da parte Erdogan. Non li conto più i commenti sul “pericolo” di andare in Turchia da sola, sulla “chiusura mentale” dei turchi, sul “rischio” di qualche attentato a Istanbul (spesso detto da chi non c’è mai stato). A parte il fatto che a parer mio ormai ovunque non si è più al sicuro, adesso vi chiedo: quando sono andata a New York, bersaglio numero uno dei fondamentalisti islamici, qualcuno ha storto il naso? NESSUNO. E vorrei vedere se ci andassi ora chi azzarderebbe un “NO all’America di Trump”, dove le pistole si comprano come fossero caramelle e le stragi fanno tendenza. Quando sono andata a Parigi, e non citiamo Charlie Hebdo o il Bataclan, qualcuno ha storto il naso? NESSUNO.
E nessuno lo storcerebbe se andassi a Nizza, a Monaco di Baviera, a Barcellona, a Londra. E allora, qual è il problema? Che i turchi sono musulmani? Perché se uno è musulmano è automaticamente un incivile o un potenziale terrorista? Come quando dovevo andare in Romania, in tanti mi guardavano come una pazza perché i rumeni sono tutti zingari brutti e cattivi: a oggi li considero il popolo più gentile che abbia mai incontrato nei miei viaggi. Al secondo posto? Proprio i turchi, che qualcuno vede ancora con la scimitarra e assetati di sangue. Io invece penso al panino che mi ha offerto una ragazza sul pullman perché ero l’unica straniera. E spero di trovare popoli ancora più gentili: magari in Papuasia, in Kirghizstan o a Vanuatu. Perché il diverso non è per forza peggiore.
Ma per favore! Giriamolo sto mondo prima di sputare giudizi, conosciamo le persone prima di far cadere sentenze come ghigliottine, e diamogli una possibilità. Altrimenti l’unico posto che possiamo visitare è casa nostra, chiusa tanto quanto la nostra mente.
Ciao sono Claudia, giornalista milanese non imbruttita, vivo di viaggi in solitaria, scatto foto compulsivamente e divoro libri
Presente! Per scelta personale non sono mai andata negli Stati Uniti ed in Arabia Saudita. L’uomo potrà anche andare sulla luna ma l’apertura mentale di certuni resterà medievale per sempre, specialmente adesso che Salvini ha sdoganato l’idiozia… Alcuni amici, viaggiatori, che vengono in India tutti gli anni, quando hanno saputo che sarei rimasta durante i monsoni mi hanno detto: “che resti a fare? Ci sono solo indiani con le piogge.” Ci sono solo indiani in India… mmmm…. Poi sono una strega se mi viene voglia di fare un bel falò :-))
Presente! Per scelta personale non sono mai andata negli Stati Uniti ed in Arabia Saudita. L’uomo potrà anche andare sulla luna ma l’apertura mentale di certuni resterà medievale per sempre, specialmente adesso che Salvini ha sdoganato l’idiozia… Alcuni amici, viaggiatori, che vengono in India tutti gli anni, quando hanno saputo che sarei rimasta durante i monsoni mi hanno detto: “che resti a fare? Ci sono solo indiani con le piogge.” Ci sono solo indiani in India… mmmm…. Poi sono una strega se mi viene voglia di fare un bel falò :-))
Ahahah no non sei una strega! Certo uno può non sentirsi a proprio agio ad andare in determinati Paesi ma devono essere scelte ponderate e non buttate lì per luoghi comuni! Un mio amico ad esempio si rifiuta di andare in qualunque Paese in cui ci sia la pena di morte, e ci sta!
Ci sta, ci sta! Però si, le mie convinzioni le ho maturate negli anni, girando il mondo e mi sono trovata tante volte nella tua situazione. E dò di testa pure io :))))))
È così bello condividere le incazzature 😂
Trovo interessante il tuo punto di vista. In Italia anche io mi offenderei ad essere paragonato ad un cittadino della repubblica salvinista, ma devo dire la verità, avevo accantonato l’idea di poter andare in Turchia a causa del cambio di rotta di Erdogan e la sua dittatura. Non amavo l’idea che quel paese sotto dittatura potesse minare la mia sicurezza. Invece hai dimostrato la possibilità di viaggiare tranquilli, cosa che non potrei mai confermare se dovessi andare negli USA. Sono cresciuto con l’idea di america (in piccolo volutamente) come il Paese dei sogni, ma dopo aver assistito alle barbarie verso il popolo iracheno ho messo in serio dubbio sulla buona condotta. Vedo con un altro occhio i loro messaggi che mandano a noi occidentali.
A parte il discorso americanismo e anti-americanismo, dedico molto tempo ad ascoltare e leggere le esperienze dei viaggiatori e amo questo tipo di esperienza fatta sul campo. 🙂
Sai in realtà ho voluto dare una possibilità a questa Turchia temuta da tutti ma che amo tanto perché non penso sia meno peggio o molto meglio di altri posti. Il cambio di rotta lo sentono gli abitanti, non noi turisti. Io nel mio piccolo mi sono accorta del cambiamento in una sola cosa, nei controlli dei documenti da parte della polizia sui pullman ma, appunto, sono interessati ai locali, non agli stranieri. Detto questo, non ho percepito né prima di partire né mentre ero là un pericolo imminente, non so come spiegarti. Ma è ovviamente una scelta personale e che va fatta in totale consapevolezza. Per quanto riguarda invece il discorso che in automatico i musulmani siano tutti barbari o terroristi, questa è una pura cazzata, perdona la finezza 😉
Concordo pienamente il tuo pensiero esposto. Quando si ama la destinazione che hai scelto di visitare, assapori ogni singola esperienza. Purtroppo i media si stanno comportando da influencer sulle spalle di chi all’estero non conosce la proiezione e il peso del proprio Paese nel mondo.
Trovo una certa compostezza nel mussulmano, arabo. Ho notato come qui in Italia una turista donna col velo venga osservata e temuta, quando si siede su di una panchina a prendere il fresco. Nessuno che si siede vicino a lei anche se in giro per la piazza non si trova un posto libero. Eppure nonostante la diffidenza ho notato questa grande dignità.
La mia indignazione è stata quando si è alzata per riprendere la visita della città con la ressa ad occupare il suo posto. Questo non è da Paese civile. Americanismi vari ci hanno portato a temere dello straniero in visita e a sparlare poi del loro Paese, per poi danneggiarlo. Grazie a te ho potuto vedere un’altra parte della Turchia, quella saggia, quella dell’Italia di una volta. Amo questo Paese per la sua storia e per le sue bellezze ed avere conferma di quanto buon cuore ancora resiste lì, è un sollievo per me. 🙂