Uso il plurale perché ho bisogno di sapere che questo dubbio amletico non lacera solo me (o meglio che non sono l’unica disagiata) o per lo meno che in tante avete le mie stesse reazioni (o meglio che siamo tante disagiate): ma noi viaggiatrici in solitaria siamo delle disagiate?
Ma da dove sorge il quesito? Dunque, un po’ di tempo fa parlando con un amico dell’idea di prenotare a breve un volo per una viaggetto in solitaria di 3/4 giorni (ebbene sì, alla fine mercoledì parto per Malta!) lui tutto contento esclama: “Vengo con te!”. Panico. Santa Madonna. Non sono più abituata, ormai è da talmente tanto tempo che mi muovo libera come una farfallina che questa esclamazione mi ha colto di sorpresa, e mi ha semi terrorizzata (contate che il mio ultimo viaggio in compagnia risale al 2013…). Mi sono sentita una creatura astrusa.
Cosa mi angosciava? Una serie di domande, di cui la prima è basilare: sclererò? Pur essendo amici fraterni, e pur condividendo la stessa passione per il mondo, non abbiamo mai viaggiato insieme.
Seconda domanda: accetterà di viaggiare con le pezze al culo? Nel senso che per viaggiare tanto ho abbassato lo standard di comfort per risparmiare, passando da stanza singola in albergo a camerata mista in ostello (a proposito, a Malta in dormitorio mi attendono 7 “coinquilini” ambosessi) e al ristorante spesso preferisco lo spignattamento nella cucina comune.
Da qui parte la terza domanda: se con lui dovessi spendere troppo perché non accetta la mia filosofia low budget, dovrei rinunciare a un altro viaggio? Mi spiego: tra 1 viaggio in cui spendo 100 e 2 viaggi in cui spendo 50 e 50, scelgo la seconda opzione a occhi chiusi. Ormai sono talmente travel-dipendente che dopo un mese senza andare da nessuna parte mi viene l’orticaria.
Già solo con queste tre domande mi hanno fatto andare in iperventilazione. In più, mi si è aggiunta l’ansia da prenotazione: da squattrinata freelance quale sono ho il vantaggio (per cui il gioco vale la candela) di organizzare il mio tempo come mi pare, partendo e tornando nei giorni in cui il volo costa meno (per Malta ho speso 66 euro). Il mio amico invece lavora 9 – 18 e per avere le ferie doveva chiedere il permesso al suo responsabile. Peccato non riuscisse a incrociarlo. L’indice della mia mano era in preda a una crisi da click compulsivo-ossessivo. Ovviamente non solo più si aspetta e più i prezzi salgono, ma c’è il rischio i posti disponibili spariscano.
Ho atteso tre lunghissimi giorni, in cui ho sudato come una maialina alla griglia. È qui che mi sono chiesta: ma sono talmente abituata alla libertà più totale che non tollero nessun tipo di compromesso? Sono diventata una di quelle persone egoiste e individualiste che tanto detesto? Ma anche se fosse, sarebbe un errore sbattermene di tutto e tutti per fare quello che mi piace? O rischio di trasformarmi in una disagiata incapace di condividere la cosa che ama di più al mondo con qualcun altro?
Beh, volete sapere com’è finita? Sono terminati i posti per il ritorno, e rimanderemo il viaggio insieme a un altro momento. Quindi ho optato per un’altra destinazione (Malta per l’appunto). Diciamo a grandi linee che il fato ha deciso per noi, ma non ha saputo rispondere alle mie domande, che continuano a fluttuare nel mio cervello. Viaggiatrici in solitaria, ditemi che questi dubbi amletici lacerano anche voi, VI PREGO.
PS: l’articolo l’ho scritto in preciclo.
Ciao sono Claudia, giornalista milanese non imbruttita, vivo di viaggi in solitaria, scatto foto compulsivamente e divoro libri
noi ti capiamo benissimo ….. soprattutto la parte delle pezze al culo che ci contraddistingue ! Proprio bello questo articolo ………..Grandeeee
Ahahahah grazieeeee!!! vedi che ogni tanto il preciclo serve a qualcosa? Pezze al culo forever comunque 😀
👍😂😂
Ahahahahha il preciclo!! Sto morendo dal ridere per questo dettaglio! Sappi che mi è capitata la stessa cosa e ho sentito la mia voce rispondere immediatamente – con estrema sorpresa – “No mi spiace, io viaggio da sola”… Poi mi son sentita una merda e una disagiata ma ho salvato un viaggio e un’amicizia, ne sono sicura. SE voglio fare un viaggio con qualcuno (e di solito non voglio) ci si organizza assieme, ma reputo il “Vengo con te” una forma molto grave di intrusione… Si fosse trattato di una festa di compleanno di un TUO parente il sabato sera questa persona si sarebbe autoinvitata? Non credo proprio, ma se vogliamo organizzarci per uscire insieme un sabato sera perché no? Insomma, io al posto tuo avrei detto No, o almeno “io prenoto poi se ce la fai bene”, e quando ho letto che non hai trovato posti per il ritorno mi sono sentita gelare al posto tuo! Dopo di che la vita ha voluto che tu trovassi un’altra destinazione e sono certa che sarà un viaggio bellissimo… Ma quanta sofferenza. Per me è No, no e no… Il viaggio dev’essere un piacere e non una paranoia. Il mi viaggio ideale è da sola, se ne organizzo altri con altre persone li incastro nel programma che mi son già fatta dei viaggetti miei 😀 (ps- ho il ciclo) ahahaha
Ecco vedi questa è la risposta che cercavo 😀 No scherzi a parte, questo mio amico è un fratello quindi può permettersi di dire tutto (Roby lo so che leggi), altrimenti il mio sguardo “ti stecchisco in un secondo” avrebbe freddato la conversazione! Sono d’accordo con tutto quello che dici, però boh ste domande ogni tanto me le faccio. Ci sono persone che sono talmente concentrate su se stesse da non riuscire a condividere più niente con nessuno, e non vorrei diventare così. Dall’altra parte però non vivo tutto così, solo i miei viaggi. Che magari il post ciclo porti un’illuminazione? 😉
Io non ho risposte alla tua domanda, ma l’ultima volta che un gruppo di QUATTRO amici mi ha chiesto di venire a Londra non ho avuto il coraggio di dire di no… e all’aeroporto di Caselle già me ne ero pentita. Mi sono trattenuta per due giorni ma al terzo non ce l’ho più fatta e ognuno è andato per la sua strada…
Ahahahah addirittura QUATTRO?!?! Non so se darti della pazza o della coraggiosa 😉
Viaggiatrice solitaria presente, soprattutto per necessità visto che con le amicizie non accasate per N motivi non riesco ad organizzare (e con alcune nn avremmo neanche gli stessi ritmi). Quello che ti posso dire è: se la compagnia ti interessa relativamente (ad esempio avete tante belle occasioni da passare insieme) e per contro sai che il punto di incontro sarebbe difficile da trovare ben venga il viaggio in solitaria, ma se ci tieni a quella compagnia forse forse il sacrificio va fatto perchè avere ricordi da condividere è impagabile.
Che bello un’altra viaggiatrice solitaria 😊 Quello che dici è vero… però delle volte è un’incognita viaggiare insieme anche se ci si conosce da una vita 😁
Per carità! con le mie amiche spesso non viaggerei XD ma avere un compagno di viaggio è bello, anche se implica qualche compromesso.
Io ho le mie due compari, di loro mi fido del resto del mondo mhhhh… no😂
Ti ho appena risposto sulla bacheca di VDSP, ma mi sembra giusto lasciare l’opinione direttamente qui 🙂
Io ho le tue stesse reazioni quando qualcuno mi chiede di aggregarsi a un mio viaggio in solitaria, e di solito mostro così poco entusiasmo che credo desistano da soli. Al che mi sento un po’ cattiva, ma so che potrebbe andare peggio una volta partiti, quando non si può più tornare indietro!
Comunque non lo considero vero e proprio disagio, perché viaggiare in solitaria non implica disdegnare la compagnia altrui in qualsiasi contesto della vita…quindi va bene così!
Mi ha rincuorato il tuo commento su VDSP e mi rincuora ora qui sul blog! In effetti anche se i viaggi sono una fetta mooolto importante della vita, non sono tutto. Si condividono molte altre cose, basta pensare alla semplicissima quotidianità 😊