La sindrome da rientro esiste davvero, non è una scusa per fancazzisti che tornano a lavorare dopo le vacanze. Io ce l’ho tutte le sante volte dopo un viaggio. Questa volta però è ancora più dura, perché mentre di solito sono sempre in movimento, in Irlanda sono stata un mese intero nella stessa località, a lavorare nel mio magico ostello di Killarney. Così mi sono creata le mie abitudini, ho intrecciato rapporti più stretti, ho conosciuto meglio il posto in cui stavo e i suoi dintorni. E mi sono sentita a casa.
Prima di partire per un viaggio, mi dico sempre: “Claudia, quando tornerai sarai diversa, avrai un’esperienza in più e il cuore colmo”. E così è stato. Adesso conosco l’Irlanda, che mi ha accolto tra le sue braccia.
Un mese certo non basta, ma un’idea me la sono fatta. Ho pensato a molte parole per descrivere questa terra, ed è importante trovare l’aggettivo giusto. L’Irlanda non è rigida, è selvaggia. L’Irlanda non è malinconica, è struggente. L’Irlanda non è aspra, è spontanea. L’Irlanda non è tormentata, è intensa. È un Paese che si presenta per quello che è, senza troppi fronzoli. “Piove, fa freddo, tira un vento tremendo? Affari tuoi, se vuoi conoscermi muovi il culo ed esci, io sono qui che ti aspetto”. E io, che apprezzo la schiettezza, l’ho sempre ascoltata e sono andata alla sua scoperta. E non c’è stata una volta, una sola volta, in cui quello che ho visto non mi abbia conquistata. Ho imparato anche a sopportare la pioggia, perché una volta che raggiungevo la meta me la godevo ancora di più. Perché me la ero guadagnata.
Di fronte a certi paesaggi infiniti, incontaminati, silenziosi, dove ti senti l’unico essere sulla faccia della Terra, dove se ti fermi ad ascoltare oltre al rumore del vento percepisci ogni battito del cuore, mi sono sentita talmente piccola… piccola anche nel dimenticare quanto sia vasto e meraviglioso il mondo in cui viviamo. E penso a quante vite vorrei avere per vederlo tutto. Una sola non basta, e questo pensiero mi annienta.
Quindi sì, anche questa volta torno a casa con una nuova esperienza, e con il cuore colmo. Fortunata per questo mese di felicità? Può darsi, ma l’Irlanda non è capitata per caso, me la sono cercata, l’ho voluta. Ognuno è artefice della propria fortuna. Tutt’altra cosa sarà lasciarla andare, staccarmi da lei. La voglio tenere ancora con me, ancora per un po’…
PS: chi, come me, soffre di MalinconIrish, può trovare conforto nel gruppo di facebook Irlanda nel Cuore, in cui si condividono foto, racconti, esperienze varie, e ti senti meno lontana da quella magica terra.
Ciao sono Claudia, giornalista milanese non imbruttita, vivo di viaggi in solitaria, scatto foto compulsivamente e divoro libri