Algarve: 8 cose da fare a Faro e dintorni

Home » Destinazioni » Europa » Algarve: 8 cose da fare a Faro e dintorni

Dal mio ultimo viaggio di lavoro, vi presento il Sud del Portogallo: ecco per voi le più belle cose da fare a Faro e nei meravigliosi dintorni

Sono secoli che voglio fare un viaggio lungo la costa del Portogallo. Potete immaginare la mia felicità quando per lavoro a fine maggio ho partecipato con altri giornalisti a un press tour in Algarve, nel profondo Sud del Paese. In particolare abbiamo visitato Faro e dintorni. Non è stato un viaggio in solitaria, ma ho fatto cose davvero belle che mi sembra il minimo condividere con voi. Così vi do un po’ di spunti per il vostro viaggio in questa regione. Pronte allora, “está bem”?!

Il bellissimo borgo di Carvoeiro con la piccola spiaggia  - cose da fare a Faro
La spiaggia di Carvoeiro

Come sempre però, cornicetta introduttiva. Partiamo dal presupposto che il Portogallo ha fatto breccia nel mio cuore due volte: una vita fa a Lisbona con le amiche, e a Porto nel 2020 dove mi sono innamorata dura. La sensazione è quella di un Paese delicato, che ti accoglie senza orpelli ma con una semplicità disarmante, estrema gentilezza e una poetica autenticità. Mentre prima ero stata nel centro e nel Nord, questa volta ho esplorato quella splendida striscia di terra bagnata dall’Oceano Atlantico che è l’Algarve. La mecca del turismo perché tra 300 giorni di sole l’anno e 200 chilometri di costa, capite voi quanta gente attira. E per quello che ho visto nei 4 giorni di press tour, la fama è più che meritata. Segnatevi quindi queste 8 cose da fare (vi agevolo la mappa).

Vista sulle falesie dellAlgarve dal catamarano

1 – Scoprire la costa in catamarano

Questa è stata forse la cosa più bella che ho fatto, anche se scegliere è quasi impossibile. Sul catamarano ecologico di Sun Boat, abbiamo navigato lungo la costa per tre ore. Un paesaggio meraviglioso che è tipico dell’Algarve: falesie dorate a picco sul mare color smeraldo, minuscole insenature, spiaggette sabbiose da raggiungere solo in barca o scendendo lunghe scalinate, grotte marine scavate dalla forza del mare. La grotta di Benagil è la più famosa, e ovviamente è presa d’assalto. Non ho fatto il bagno perché a fine maggio la temperatura dell’acqua era di 20°, fatelo voi per me!
Il catamarano è alimentato a energia solare ed è super silenzioso. Partendo da Marina de Portimão, si naviga fino a Praia da Marina. Il costo va da 35 a 40 euro in alta stagione, io ero ospite ma sono soldi che avrei speso volentieri perché è davvero un’esperienza indimenticabile.

2 – Camminare fino a Carvoeiro

Di Carvoeiro mi sono innamorata già dal catamarano. È un piccolo borgo da cartolina con bianche casette arroccate fra le rocce, e una piccola spiaggia. Via terra, raggiungetelo con una bella camminata sulla passerella da Algar Seco, una baia di grande bellezza con scogliere calcaree scolpite dalla natura. Potete avventurarvi a piedi e andare a esplorarle, solo sui percorsi autorizzati mi raccomando. Qualcuno ne approfittava per tuffarsi in acqua!
La camminata fino a Carvoeiro è breve, circa 10 minuti lungo 600 metri di passerella, la vista è incredibile. Piano piano poi scenderete verso il borgo, con un punto panoramico da urlo (la foto di apertura dell’articolo l’ho scattata lì). La spiaggia è deliziosa, accerchiata da bar e ristoranti che hanno preso il posto della casette dei pescatori immagino. Il paesino in sé non ha nulla di speciale onestamente, ma la location lascia davvero a bocca aperta.

3 – Visitare Ria Formosa e Culatra

Il Parco Naturale di Ria Formosa è una laguna, una zona umida fra terra e mare. Il territorio protetto, fiore all’occhiello dell’Algarve, si estende per 60 chilometri fra le spiagge di Garrão e Manta Rota, per un totale di 18.000 ettari. Isole barriera, paludi, dune, laghi d’acqua dolce e salmastra: gli habitat sono diversi e con una ricca varietà di ecosistemi.
Nel parco c’è l’isola di Culatra, dalle lunghe spiagge di sabbia. Visitarla è stata un’esperienza surreale, è un mondo fuori dal mondo. Piccole casette colorate con tanti fiori, zero macchine, due minimarket, sette ristoranti, una libreria, una cappella, una scuola con 14 alunni. Il senso di comunità che unisce i 900 abitanti è fortissimo. Culatra ha intrapreso un percorso verso la transizione energetica entro il 2030. E con il manifesto del visitatore responsabile, invita chiunque metta piede sull’isola a partecipare. E per mantenere integra la propria identità, NON ci sono strutture per turisti.

4 – Mangiare sull’isola di Farol

Culatra ha due anime differenti, tanto che l’estremità a sud si chiama isola di Farol, per il pittoresco faro di Santa Maria. Non chiedetemi perché ma è così. E in effetti l’atmosfera è completamente diversa. Culatra è molto più vissuta e verace, è abitata da una comunità di pescatori. Farol invece è la versione “pettinata”per turisti, con seconde case di famiglie portoghesi. E, cosa incredibile, c’è un B&B!
La foto che vedete l’ho scattata dal faro, una vista incredibile. Purtroppo non è visitabile, l’hanno aperto per noi del press tour. Ma sappiate che ci sono voluti 230 gradini. Per concludere la giornata cenate da À do João, a un passo dal faro e dalla lunghissima spiaggia sabbiosa. Un ristorante ruspante in cui cucinano ottimo pesce, come le ostriche allevate proprio sull’isola. Io onestamente ho mangiato piatti vegetariani, ma i miei compagni di viaggio si leccavano baffi, dita, tutto!

5 – Fare un giretto a Olhão

Culatra si può raggiungere col ferry boat pubblico da Olhão, una cittadina molto carina. L’ho visitata per i fatti miei: l’albergo era lì, avevo un paio di ore libere, così alle 8 del mattino ero tutta scalpitante sul lungomare! Respirando iodio a pieni polmoni, col sole che mi baciava in fronte sono andata in perlustrazione. La parte pittoresca è il piccolo borgo di pescatori. Mi sono goduta il lento risveglio tipico dei paesini, coi vecchini al bar a leggere il giornale, qualche turista a fare colazione e le prime serrande che si alzavano. Il quartiere è un labirinto di vicoletti, piccole case di calce bianca o ricoperte da “azulejos”, le tradizionali piastrelle in ceramica smaltata e decorata. E non perdetevi il mercato, diviso fra due edifici in mattoni rossi sul lungomare. Da una parte si vende pesce appena pescato, dall’altra frutta e verdura arrivate dall’entroterra.

6 – Degustare vino in campagna

In Portogallo c’è dell’ottimo vino, e se lo degusti in un posto speciale allora l’esperienza diventa indimenticabile. Ci hanno portato nel vigneto di Morgado do Quintão a Lagoa, fra le montagne della serra e la costa, dove la terra si fa rossa ed è costellata da lunghi filari di viti. L’attività è della famiglia Caldas de Vasconcellos: io ho conosciuto Filipe, che ha preso in mano tutto qualche anno fa. Organizzano degustazioni in settimana alle 16, e si può pranzare e cenare su prenotazione. Non c’è un numero minimo di persone, quindi da sole non avrete problemi. Ho pranzato seduta all’ombra di un antico ulivo, tutto intorno la quiete della campagna: meraviglia pura.
Per pernottare ci sono tre cottage per 300 euro a notte, viaggiando da sole non è economico ma potessi permettermelo, ne affitterei uno per un paio di giorni. Anche se ci rimarrei per l’eternità.

7 – Assaggiare i piatti della nonna

La cucina portoghese combina leggerezza mediterranea e robustezza locale. Il tutto infarcito di coriandolo e aglio. In Algarve le specialità principali sono di pesce, ma anche la carne non scherza. Una sera ci hanno portato a cena al Restaurante Veneza a Paderne Albufeira, località nell’entroterra dove vai proprio se hai un obiettivo preciso. Il nostro era assaggiare i piatti tipici, quelli che cucina la nonna portoghese col grembiule. Appena entrata mi sono commossa: le pareti erano ricoperte di bottiglie di vino, il mio paradiso. In sottofondo il “fado”, la tipica malinconica musica portoghese (ascoltate Antonio Zambujo). Anche qui ho mangiato piatti vegetariani: non sono vegetariana, ma vi assicuro che avrei voluto amare carne e pesce perché hanno servito vere e proprie prelibatezze. Non c’è un menù, ti dicono cosa cucinano in base a quello che arriva in giornata da mare e terra.

8 – Fare un saltino a Faro

Un viaggio in Algarve non è tale senza una tappa a Faro, capoluogo della regione. È davvero piccola e si gira con calma. Conta infatti solo 65.000 abitanti, e mantiene ancora l’atmosfera della città a misura d’uomo. Ho visitato solo il centro storico all’interno delle antiche mura arabe, ed è lillipuziano. Giusto una manciata di vicoli pittoreschi intorno alla Cattedrale di S. Maria. Potete visitarla e per pochi euro salire sulla torre da cui si ammira il mare e il Parco di Ria Formosa. La città moderna invece mi manca.
A pranzo ci hanno portato all’Hotel Faro, con uno strategico rooftop da cui si ammira la marina. Ma ho visto le foto scattate al tramonto col cielo che si tinge di arancione e rosa, figata pazzesca. Quindi, direi bicchiere di vino e godetevi lo spettacolo per me. Purtroppo ero in volo, a malincuore, per l’Italia.

CONSIGLI DI VIAGGIO

Come arrivare

Ho volato con Ryanair da Milano, e sappiate che da quest’anno hanno aggiunto una nuova tratta da Roma.

Dove dormire

Real Marina Hotel & Spa
Indirizzo:
Av. 5 de Outubro 8700-307, Olhão
Quando viaggio io vi consiglio gli ostelli, quando viaggio per lavoro alberghi a cinque stelle ahaha! È sul lungomare di Olhão, a un passo dal quartiere dei pescatori. In alta stagione i prezzi lievitano, ma per il posto che è sono comunque onesti.

2 commenti Aggiungi il tuo

  1. SONIA ha detto:

    GRAZIE DEI CONSIGLI

    1. Grazie cara, mi fa mooooolto piacere esserti stata utile 🙂

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.