Magica Cappadocia: mini tour fra i camini delle fate

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In Turchia c’è un paesaggio unico al mondo: vi propongo il mio mini tour in Cappadocia fra camini delle fate, case scavate nella roccia e valli incantate

Se volete fare un viaggio in Cappadocia, storica regione della Turchia, preparatevi ad abbandonare la Terra e a visitare un altro pianeta. Che sia la Luna o Marte non ve lo so dire, so solo che il paesaggio è davvero surreale. Avete presente le foto da cartolina con le mongolfiere nel cielo sopra valli incantate? Ecco, ci siamo.
Sono approdata in questa magica landa nel cuore dell’Anatolia alcuni anni fa con un’amica (ebbene sì, anche io ogni tanto viaggio in compagnia) con un bus notturno da Istanbul. Ad attirarci erano i famosi “camini delle fate”. Sapete cosa sono? Si tratta di formazioni geologiche uniche al mondo, nate dall’erosione dei depositi vulcanici di tufo da parte di fiumi, laghi e vento. Sono opere d’arte costruite dalla natura in migliaia di anni, rocce appuntite a forma di cappello, cono o fungo in cui gli uomini hanno trovato riparo.
Se a tutto questo bendidio aggiungiamo la posizione centrale della Cappadocia, che ne fece un importante snodo lungo la Via della Seta, il fascino è indescrivibile.

cappadocia mini tour

In un Paese dalla storia millenaria come la Turchia, anche questa regione ha molto da raccontare. Dal periodo degli Ittiti al regno persiano fino all’avvento di Romani e Bizantini, per poi passare al dominio di Selgiuchidi e Ottomani, in Cappadocia si incontrarono religioni, filosofie e culture diverse. A testimoniarlo ci sono centri storici, chiese e monasteri. Grazie alle sue rocce facili da lavorare, la Cappadocia ha offerto rifugio a varie popolazioni. Lo testimonia la presenza di case, centinaia di chiese e vere e proprie città sotterranee scavate nel tufo friabile.
Ottimo punto di partenza per visitare la regione è Goreme, una cittadina circondata da valli surreali. È qui che io e la mia amica abbiamo passato quattro magnifici giorni nel mese di agosto. Siamo andate a zonzo come due pazze, con il cervello a rischio frittura per il caldo ma col cuore e gli occhi pieni zeppi di felicità. Goreme è deliziosa e, nonostante richiami moltissimi turisti, mantiene il suo fascino a misura d’uomo.

Quello che è davvero un must è il Museo a Cielo Aperto a solo 1 chilometro (ai tempi l’ingresso era 15 lire turche, al cambio di oggi nemmeno 3 euro). Patrimonio dell’umanità Unesco, era un importante insediamento religioso in cui visse una comunità cristiana.
Nel Museo è possibile visitare molte chiese affrescate, dalla Chiesa di San Basilio (Aziz Basil Sapeli) di fronte all’entrata del museo alla Cappella di Santa Barbara (Azize Barbara Sapeli) e di Santa Caterina (Azize Katarina Sapeli) tutte risalenti all’XI-XII secolo. Ma è la Chiesa buia (Karanlik Kilise, che deve il suo nome alla poca luce che filtra dall’unica finestrella) a spiccare fra le chiese antiche più belle della Turchia. I suoi ricchi dipinti e il loro restauro meritano il biglietto di entrata supplementare (8 TL, circa 1,50 euro). Varcare le antiche mura di questi edifici, lasciandosi alle spalle il sole cocente e respirando l’aria fresca e umida, ti catapulta in un’altra dimensione.
Oltre alle chiese, si possono visitare i monasteri di monaci e monache, refettori, celle funerarie, dispense e cantine. L’antico focolare, la tavola con le sedie in pietra… è incredibile come queste persone vivessero letteralmente fra le rocce.

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Dopo questa primissima tappa del nostro mini tour in Cappadocia, vi consiglio di fare trekking in autonomia nelle valli intorno a Goreme, da raggiungere a piedi o con i mezzi pubblici. Ci sono davvero bellissime cose da vedere. Oltre ai paesaggi surreali fatti di camini delle fate e ondulate colline bianche, ci sono piccoli villaggi e centri più grandi.
Meraviglioso è il percorso che da Goreme porta alla cittadina di Uchisar, camminando lungo la valle di Guvercinlik, dove vi attende un panorama incantato. Qui trovate molti tunnel scavati dall’uomo, dove anche coi cavalli si passa tranquillamente, per incanalare l’acqua per vari usi. Nelle giornate calde fungono anche da climatizzatori naturali. Uchisar sembra disegnata apposta da madre natura per essere una vera e propria fortezza che domina il paesaggio circostante. Arroccata su un’altura, questa piccola località rappresenta una valida alternativa a Goreme per visitare la regione.

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Un altro fantastico itinerario è quello che attraversa le valli di Kizilcukur e Gulludere (rispettivamente la valle Rossa e delle Rose), tra Goreme e il piccolo villaggio di Cavusin. Questo è forse il panorama più surreale di tutti quelli che ho visto in Cappadocia, una grande distesa puntellata dai camini delle fate dove non si sente nessun rumore. Non a caso era il luogo prescelto dagli eremiti, e si possono ancora trovare le loro celle scavate nella roccia.
Con un bus poi si può raggiungere Pasabagi, dove si trova un sito archeologico. A 2 chilometri ci sono Zelve e il suo Museo a Cielo Aperto, formato da tre valli costellate di case e chiese abbandonate. Questo è il punto in cui si possono vedere più camini delle fate.
L’ultima tappa del nostro viaggio in Cappadocia è stata la valle di Gorkundere, o valle dell’Amore, il cui sentiero inizia nei pressi di Goreme. Il trekking si fa un pochino più selvaggio rispetto alle altre valli, in cui praticamente si passeggia in tranquillità.

cappadocia mini tour
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I consigli che vi ho dato sono relativi alle valli a un passo da Goreme per un mini tour in Cappadocia di pochi giorni. Ma c’è molto altro da vedere per chi ha più tempo. Un esempio è la valle di Ilhara: con i suoi 14 chilometri di lunghezza, accoglie numerosi rifugi, tombe e chiese scavate nella roccia. Alcuni sono collegati tra loro da tunnel, visto che la valle ha offerto rifugio durante guerre e invasioni, oltre a essere ideale per ritirarsi in meditazione. Poco distante si trova Guzelyurt, la valle dei monasteri, con il canyon lungo 5,5 chilometri, un’altezza che varia dai 50 ai 150 metri e l’acqua che scorre in mezzo ad alte rocce e salici. L’area di Soganli poi è come un museo a cielo aperto immerso nel verde, con le chiese rupestri e le grotte che formano un unico insieme con le abitazioni di oggi.
Una cosa che non ho fatto in Cappadocia (e che farete voi) è visitare le città sotterranee. Le più importanti sono quelle di Kaymakli, Derinkuyu, Ozkonak, Mucur, Orentepe, Gumuskent e Tatlarin.
Non mi resta che augurarvi buon viaggio ragazze, godetevi questa perla di mondo surreale!

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CONSIGLI DI VIAGGIO

Come arrivare
Pegasus Airlines è la salvezza rispetto ai prezzi spesso esagerati della Turkish. Gli aeroporti in Cappadocia si trovano a Kayseri e Nevsehir, altrimenti ci sono diverse compagnie di pullman che collegano la regione a tutta la Turchia.

Visto d’ingresso
Non è necessario se si resta meno di tre mesi per motivi turistici. Per l’ingresso nel Paese basta la carta di identità valida per l’espatrio (anche se Pegasus mi ha richiesto il passaporto per il check in online). Fate i dovuti controlli pre partenza su Viaggiare Sicuri, perché con Erdogan non si sa mai.

Dove dormire
Purtroppo non ricordo in che pensione ho dormito, ai tempi non avevo il blog e non segnavo tutto. Abbiamo speso 25 euro per una doppia. C’è l’imbarazzo della scelta, vi consiglio però di cercare le tipiche stanze scavate nella roccia!

Come muoversi
Per quella che è la mia esperienza, muoversi in Turchia non è facile. Sulle lunghe distanze ci sono molti collegamenti, mentre i trasporti da un paese all’altro sono poco sviluppati. Si può rischiare di aspettare un bus una vita insomma. Molti fanno l’autostop, io l’ho fatto con la mia amica 2 o 3 volte e non abbiamo avuto problemi, ma da sola non lo farei mai, in Cappadocia come in Italia. Sta a voi e al vostro “pericolometro”.

Museum Pass Cappadocia Card
Questa carta vale 72 ore e costa 75 TL (quasi 14 euro). Permette di entrare in alcuni dei più importanti musei della Cappadocia senza fare code alle biglietterie e senza aggravi di prezzo. Tutte le info sono disponibili sul sito www.muze.gov.tr, che vi apparirà in inglese solamente aggiungendo “/en” alla fine stringa (magico segreto svelato dall’Ente del Turismo).

Per noi donnine
– Quando si fa trekking nelle valli ci si può trovare completamente sole. Se non vi sentite a vostro agio in situazioni simili (io alzo la mano), vi conviene trovarvi una piacevole creatura con cui condividere questa magnifica esperienza.
– Per sicurezza non abbandonate i sentieri segnati, a meno che vogliate perdervi fra i camini delle fate.
– Se andate in estate portate un buon rifornimento di acqua perché suderete all’inverosimile, qualcosa per coprire la testa ma anche una felpa, perché il tempo può cambiare in modo repentino.

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