Dopo gli attacchi dell’11 settembre, Tiziano Terzani, viaggiatore solitario per eccellenza, ha reagito andando lui stesso alla ricerca di una via di uscita al futuro di odio che ci attendeva. Questo libro raccoglie le lettere scritte dall’Afghanistan e dal Pakistan durante il suo viaggio per vedere la guerra da vicino, ma anche dall’India e dall’Italia. Da Firenze infatti ha scritto la famosa lettera pubblicata sul “Corriere della sera” in risposta a quella di Oriana Fallaci. Che ovviamente aveva un’opinione della situazione totalmente diversa.
Si può essere più o meno d’accordo con quello che dice Terzani, io lo sono. Ma al di là di qualsiasi opinione o tendenza politica, questo libro, di un’attualità sconcertante, ha un grande pregio secondo me: fa sentire anche l’altra campana. Per sconfiggere il nemico bisogna prima conoscerlo.
Senza giustificare nessuna forma di vendetta, Terzani spiega come non solo gli interessi economici abbiano portato a una guerra d’odio in cui siamo tutti perdenti. Sono soprattutto l’intolleranza, il conformismo e il senso di superiorità di una cultura rispetto a un’altra. E la cosa assurda è come, facendo una serie di confronti, la logica che sta alla base dei grandi conflitti sia sempre molto simile. Dal Pentagono ai bunker nelle montagne afghane, cambia solo la geografia.
Il mio è un semplice consiglio: provate a leggere questo libro, male che vada avrete “soltanto” ottimi spunti di riflessione. A me ne ha dati tanti.
L’occasione è di capire una volta per tutte che il mondo è uno, che ogni parte ha il suo senso, che è possibile rimpiazzare la logica della competitività con l’etica della coesistenza
Lettere contro la guerra – Tiziano Terzani
Ciao sono Claudia, giornalista milanese non imbruttita, vivo di viaggi in solitaria, scatto foto compulsivamente e divoro libri