A Berlino non ci sono solo il Mitte o Kreuzberg: ecco cosa vedere a Schöneberg, quartiere snobbato dai turisti dove ho fatto la cat sitter
Volevo tornare a Berlino, una delle mie città preferite in assoluto. La cosa che mi piace di più è la creatività che si respira a ogni passo, e che volevo respirare ancora. L’ultima volta era stata nel 2022, da cui era nato un bell’articolo sul quartiere di Friedrichshain. Questa volta invece sono stata dieci giorni a giugno, facendo la gattara tramite TrustedHousesitters. E ho scoperto un altro quartiere davvero interessante, centrale ma fuori dai soliti percorsi turistici, in cui vivere una normale (e fantastica) vita berlinese. Pronte per andare alla scoperta di Schöneberg?

La gattara con TrustedHousesitters
Ero già stata a Berlino tre volte, ma questa volta me la sono proprio goduta: dieci giorni tutti per me prendendomi cura di un gatto con TrustedHousesitters. È la piattaforma che permette di fare pet sitting in giro per il mondo: mentre gli host sono in viaggio, tu soggiorni gratis a casa loro prendendoti cura degli animali. Se siete curiose vi spiego tutto in questo articolo (col codice PRONTE25 avete il 25% di sconto sulla prima iscrizione, link affiliato).
Dopo molti tentativi, finalmente ho trovato una host fantastica, che viveva nel quartiere di Schöneberg. Col micio sono andata molto d’accordo, stavo con lui la mattina mentre lavoravo, e la sera dopo aver passato il pomeriggio in giro per Berlino. L’appartamento mi è piaciuto un sacco, bohémien ma con piccoli tocchi di design e piante dappertutto! Il quartiere di Schöneberg poi è stata una vera scoperta.

Il quartiere di Schöneberg
Prima di tutto come sempre, capiamo dove siamo. Schöneberg è nella zona sud-ovest della città. Confina a nord coi quartieri di Charlottenburg e Tiergarten, poi facendo il giro in senso orario con quelli di Kreuzberg, Tempelhof, Steglitz e Wilmersdorf. Tra i figli illustri annovera Marlene Dietrich ed Helmut Newton (sono stata alla Helmut Newton Foundation).
Io vivevo nella parte centro-nord di Schöneberg, e mi è piaciuto tantissimo. In primis, è fuori dai soliti percorsi mainstream per cui non è turistico. Si sente parlare in altre lingue ma Berlino è piena di expat. La vita che si fa lì è assolutamente berlinese. È un quartiere residenziale, abitato soprattutto da famiglie borghesi direi, ed è super tranquillo, non mi sono mai sentita a disagio girando da sola. In più ci sono un sacco di viali alberati e palazzi eleganti. Ecco quindi una lista di chicche da non perdere e la mappa.

Le mie vie preferite
Appena arrivata sono andata in giro senza bussola per entrare in confidenza col quartiere. La mia zona preferita è quella racchiusa nel quadrilatero fra Pallasstrastrasse a nord (che poi prosegue in Hohenstaufenstrasse) e Grunewaldstrasse a sud. Sono tutte vie alberate con i classici locali e ristoranti di quartiere e negozi indipendenti. A volte invece sono vie totalmente residenziali in cui senti solo gli uccellini cinguettare. Segnatevi Winterfeldplatz, il cuore vivace di Schöneberg, tutte le strade intorno a Barbarossastrasse dove c’era il mio locale preferito, Kuckucksei. Qui e là ci sono piccoli giardini e fontane come in Prager Platz.
Scendendo sotto Grunewaldstrasse mi sono innamorata di Wartburgstrasse, che nella parte finale ha palazzi meravigliosi. Anche le altre vie come Apostel-Paulus-Kirche sono davvero belle. Quello che mi piace di Schöneberg è l’essere un’affascinante via di mezzo: vivace ma non incasinata, tranquilla ma non noiosa, elegante ma non snob.

Apostel-Paulus-Kirche
Visto che l’abbiamo nominata, andate e vedere Apostel-Paulus-Kirche, una chiesa evangelica che dà il nome alla via. Costruita in mattoni rossi in stile gotico-baltico, spicca con il suo campanile alto ben 85 metri in mezzo alla facciata. Quando volevo visitarla era chiusa perché c’erano le prove di un coro per lo spettacolo serale, ma un signore gentile mi ha fatto entrare ad assistere, quindi questa chiesa è legata a un ricordo molto speciale per me.
Ma passando dal sacro al profano, un altro ricordo speciale è la vivacità dal tardo pomeriggio nella zona intorno alla chiesa. Si riempie di gente seduta ai tavolini dei locali in Akazienstrasse, ma anche nel giardinetto davanti all’ingresso della chiesa o sul muretto. Sono tutti lì a chiacchierare e bersi una birra comprata rigorosamente al KiezKiosk all’angolo, dove vi attendono tappeti persiani, poster di cantanti in bianco e nero e lampadari di modernariato.

Zona gay friendly
Schöneberg è nota in tutta la città per essere la zona gay friendly. La parte inclusiva per eccellenza ruota attorno a Nollendorfplatz e Motzstrasse. È il cuore storico e pulsante della comunità omosessuale berlinese, una vera e propria mecca fin dagli anni ’20. Qui le bandierine arcobaleno sono lo sfondo prediletto. Dai bar ai ristoranti, dai negozi di abbigliamento alle librerie, tutto è dedicato principalmente alla comunità LGBTQ+. In particolare vi consiglio di fare un salto all’imperdibile bar Romeo und Romeo e alla libreria Prinz Eisenherz poco più avanti.
Questa zona di Schöneberg non va vista come un’attrazione a sé, ma come un esempio di integrazione in cui la convivenza va avanti da un secolo. A ricordare che non sia una cosa scontata ci pensa la targa “Totgeschlagen – totgeschwiegen” alla stazione della metropolitana Nollendorfplatz, dove sono commemorate le vittime gay e lesbiche del nazionalsocialismo.

URBAN NATION
Vicino al quartiere arcobaleno di Berlino c’è un’altra chicca che trabocca di colori, il Museo di Arte Contemporanea Urbana URBAN NATION in Bülowstrasse. Nato da un’iniziativa della Fondazione no-profit Berliner Leben nel 2013, vuole rendere tangibile un’arte fugace come quella urbana, che in strada può essere distrutta, danneggiata da intemperie e vandalismo. Del resto l’arte urbana negli ultimi decenni ha plasmato Berlino, diventata la capitale dei graffiti della Germania se non dell’Europa intera. E un viaggio a Berlino senza murales è come un cielo senza stelle.
Il museo non si propone come luogo espositivo, ma come un progetto di quartiere. Basta fare un giro per vedere come molti edifici lungo la via facciano parte del concept. Approfittatene per fare due passi nelle altre strade intorno al museo. Utilissima è la mappa sul sito con le opere di arte urbana sparse per la città. Ciliegina sulla torta, l’ingresso al museo è gratuito.

Mercato di Winterfeldplatz
Vi ho detto che Winterfeldplatz è il cuore di Schöneberg? Ogni sabato dalle 8 alle 16 ospita un appuntamento imperdibile nel quartiere, il Winterfeldtmarkt. Si tiene anche il mercoledì fino alle 13 ma con altri venditori, e poi il sabato ha tutto un altro sapore: niente lavoro, nessuna sveglia urlante, e si fanno le cose con calma.
Ci sono bancarelle che vendono abbigliamento e oggetti di artigianato, ma soprattutto frutta e verdura fresca, miele, formaggi e salumi. A queste si aggiungono le bancarelle di street food internazionale, soprattutto di cucina mediorientale. Io avevo già un pranzo a casa in programma, ma è stato difficile non prendermi niente. Mi sono seduta però al bar che dava sulla pazza e mi sono fatta un bel po’ di people watching. È il classico mercato di quartiere con gente che fa le scorte per la settimana, e solo qualche turista.

Rudolph-Wilde-Park
Ora però facciamo un salto nel verde. Come vi ho detto Schöneberg è pieno di viale alberati, ma non mancano veri e propri parchi. Sono andata spesso al Rudolph-Wilde-Park, una lunga lingua verde con tanto di laghetto che si snoda in orizzontale per diventare poi Volkspark nel quartiere confinante di Wilmersdorf. Parliamo di 6,6 ettari tra Martin Luther Strasse e Kufsteiner Strasse.
È nato all’inizio del 1900 per offrire un momento di svago agli abitanti di Schöneberg, ai tempi in crescita esponenziale. È un po’ come fosse diviso in due: le strutture sportive e le aree giochi per i bimbi si trovano nella parte occidentale, mentre in quella orientale ancora oggi si passeggia amabilmente perché era dedicata alla borghesia, che voleva starsene in tranquillità. Infatti ha un fascino d’altri tempi. Andate a bervi qualcosa al Laax fra le fresche frasche che proteggono anche dalla pioggia battente, provare per credere.

Mercato delle pulci al Rathaus
Proprio di fianco al parco c’è il Rathaus Schöneberg, il municipio del quartiere. È famoso a livello internazionale per il discorso pronunciato dall’allora presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy il 26 giugno 1963: dichiarò il suo impegno verso la città, il legame con l’Europa occidentale e l’alleanza transatlantica con le parole “Ich bin ein Berliner”.
A me in tutta onestà interessava di più il mercato della pulci che si tiene davanti al municipio ogni weekend dalle 8 alle 16, ma cominciano a sbaraccare prima. Ci sono le normali bancarelle, ma spesso gli oggetti sono ammassati a caso in scatole di cartone, in cui puoi passare la vita a ravanare. Trovi di tutto, dalle foto d’epoca alle lampadine, dalle scarpe ai bambolotti. Ma come sempre a me è piaciuto soprattutto guardare la gente: personaggi di tutti i tipi, e credo di aver visto almeno dieci Wim Wenders.

Casa di David Bowie
Ultima chicca per gli amanti di David Bowie: il Duca Bianco, uno degli artisti più affascinanti di tutte le galassie, visse proprio a Schöneberg fra il 1976 e il 1979, periodo in cui scrisse e incise gli album della “Trilogia berlinese”. Nella mia mente, il sottofondo musicale di Berlino è proprio la canzone “Heroes”. Il palazzo in cui abitò è in Hauptstrasse 155, c’è anche una una targa a ricordarlo. Sono stata imbalsamata pensando “David Bowie ha camminato su questo marciapiede, ha aperto questo portone, ha salito quei gradini”. Come se non bastasse, nello stesso stabile visse per un periodo anche Iggy Pop.
Detto questo, proprio dietro a il palazzo c’è uno scorcio delizioso: girate l’angolo, salite per una strada e arrivate all’incrocio con Crestellestrasse, dove un palazzo verde pistacchio che pare disegnato con un righello si staglia contro il cielo in quella che sembra una piazzetta da sogno.

CONSIGLI DI VIAGGIO
Come arrivare
Dall’aeroporto di Berlino Brandeburgo prendete il bus X7-X71 che vi lascia al capolinea della metropolitana U7, fermata Rudow. Questa linea taglia per il lungo tutta Schöneberg, e potete scendere alle fermate Kleistpark, Eisenacher Strasse, Bayericher Platz e Berliner Strasse. Il biglietto costa 4,70 euro (zona A-B-C)
Come muoversi
Muoversi a Berlino costa. Il biglietto standard è 3,80 euro per la zona A-B. La durata è di 120 minuti e, cosa assurda, non si può usare lo stesso biglietto per fare andata e ritorno sulla stessa linea. E non si scherza, fanno molti controlli. Ci sono poi biglietti per viaggi brevi e carnet, trovate tutte le info sul sito della BVG, l’azienda del trasporto pubblico.
Dove dormire
Coffee INN Hostel
Indirizzo: Pallasstrasse 35, Berlino
Sono arrivata il giorno prima della data concordata con la host: il volo costava meno e ho investito la differenza in una notte in ostello, così avrei passato un giorno in più a Berlino!
L’ostello è a Schöneberg: location perfetta, personale gentile, camerata donne spaziosissima, ma dell’ostello che piace a me ha ben poco, è enorme e dispersivo. Molto carina la caffetteria all’ingresso.

Locali
Kuckucksei
Indirizzo: Barbarossastrasse 5A, Berlino
Me ne sono innamorata già solo a sbirciare da fuori. Luci soffuse, è un pub dal fascino rockettaro/DDR/alternativo. Quando sono entrata c’era musica balcanica e una clientela dai 18 ai 70 anni. Unica pecca, almeno per me: si può fumare all’interno.
Bar Nonno
Indirizzo: Akazienstrasse 7A, Berlino
Scoperto l’ultima sera e non avevo tempo di fermarmi purtroppo, ci sarei andata anche solo per il nome! Mi ha ricordato un po’ i locali milanesi.
Laax
Indirizzo: Fritz-Elsas-Strasse 30, Berlino
Piccola oasi di pace sgarrupata nel Rudolph-Wilde-Park, è una caffetteria fra alberi, fiori e piante, che fa molto chiringuito alla berlinese maniera.
Romeo und Romeo
Indirizzo: Motzstrasse 20, Berlino
Nel cuore gay friendly di Berlino, ci sono andata un paio di volte a leggere un libro con birretta in mano, seduta a uno dei tavolini lungo la strada.
Shopping
Humana Secondhand & Vintage
Indirizzo: Richard-Von-Weizsäcker-Platz 1, Berlino
Mi ero mangiata le mani per averlo trovato chiuso la domenica che avevo passato a Friedrichshain, questa volta non potevo perdermelo! C’è anche a Milano ma a Berlino è un’altra cosa. E infatti mi sono comprata la giacca jeans della vita. Humana vive di donazioni, e i proventi finanziano progetti di cooperazione internazionale e sviluppo sostenibile.

CONSIGLI LETTERARI
– “Violette di marzo” di Philip Kerr
Giallo ambientato a Berlino nel 1936, primo libro della trilogia con protagonista Bernie Gunther. Molto interessante per scoprire la città poco prima del disastro, e soprattutto lui abitava a soli 5 minuti da casa mia. Alla fine però non mi ha convinto la scrittura.
– “Addio a Berlino” di Christopher Isherwood
Nella wishlist, mi incuriosisce perché ambientato nella zona intorno a Nollendorfplatz, anche in questo caso negli anni ’30.
PS: se volete sentire i miei racconti berlinesi direttamente dal mio vocino, mi trovate sul podcast!

Ciao sono Claudia, giornalista milanese non imbruttita, vivo di viaggi in solitaria, scatto foto compulsivamente e divoro libri