È stata un’esperienza di una potenza inaudita, e bisogna essere preparate in tutti i sensi: vi spiego come visitare Auschwitz da Cracovia, e cosa vi aspetta
Il mio viaggio in Polonia in parte era dovuto al desiderio di visitare il campo di concentramento di Auschwitz. Già alle medie avevo visto tutti i documentari sull’Olocausto. Sia per capire fin dove arriva la cattiveria umana, sia perché è dovere di tutti non dimenticare mai. Perché c’è ancora chi nega, e c’è ancora chi odia. Ho voluto vedere coi miei occhi e, nel mio piccolo, scrivere di questo luogo simbolo di una vergogna indelebile per l’umanità.
Non esiste un aggettivo per descrivere Auschwitz. Dovremmo inventarne uno che ne includesse tanti altri, come agghiacciante, straziante, inaccettabile.
Ho fatto fatica a scrivere questo articolo, perché tutto sembra fuori luogo quando si parla di uno sterminio. Ma al tempo stesso bisogna sapere come organizzare la visita, perché non è un museo come un altro. Io ero totalmente impreparata, quindi vi do tutti i consigli pratici per decidere come visitarlo.
Il museo Auschwitz – Birkenau
Ho visitato Auschwitz mentre ero a Cracovia, che dista circa 70 chilometri. Un’altra città più vicina è Katowice (40 chilometri) ma, essendo molto più turistica, Cracovia è in genere il punto di partenza prescelto.
L’ex campo di concentramento di Auschwitz oggi è un museo, un monumento alla memoria e Patrimonio Unesco. Si compone di due lager separati: Auschwitz 1 nella località di Oswiecim (nome storpiato dai nazisti in “Auschwitz”), e Auschwitz 2 – Birkenau nella frazione di Brzezinka a 3 chilometri di distanza.
In fondo all’articolo vi do tutte le info pratiche per visitare il museo, ma intanto vi anticipo che ci sono tre opzioni:
– con un tour organizzato, l’opzione che vi consiglio
– unendovi a un gruppo con un educatore (una guida) dopo avere raggiunto in autonomia il museo in bus o treno
– senza educatore, in un lasso di tempo che varia a seconda dei mesi, ed è sempre molto limitato purtroppo
Come visitare il museo
La norma è in un gruppo con un educatore, sia che arriviate da sole, sia che organizziate tutto con un’agenzia. L’ingresso al museo è gratuito, la spesa è per l’educatore. Ci sono due tipi di visita:.
– il “general tour” che in totale dura 3 ore e mezza
– il “one-day study tour” di 6 ore.
La visita parte da Auschwitz 1, e per raggiungere Auschwitz 2 c’è una navetta gratuita.
Auschwitz 1
È la vera e propria parte museale, dove si tocca con mano l’organizzazione finemente oliata per massacrare circa un milione di persone. All’ingresso c’è il cancello con la famosa scritta “Arbeit macht frei”, ricostruita perché l’originale è stato vandalizzato. Qui si trovano i vari Block, palazzine in mattoni in cui sono raccolte le testimonianze del genocidio. Ad esempio nel Block 4 ci sono i capelli tagliati ai prigionieri, nel Block 5 scarpe, occhiali, protesi, ceramiche e piatti requisiti, nel Block 6 le foto dei deportati, con le date di arrivo e uccisione. Il Block 11 era chiamato “the death block”, con gli uffici delle SS, le celle minuscole e le stanze dove i deportati si preparavano per la fucilazione di fronte al muro della morte. Sono rimasti un forno crematorio e le finte docce da cui usciva il gas. Con che parole posso descrivervi una ferocia simile?
Auschwitz 2 – Birkenau
Questo campo mi ha devastata. È qui che c’è la torre coi binari al centro visti mille volte nei film e nei documentari. Li percorrevano i vagoni stipati di deportati. È una distesa enorme e desolata di 200 ettari con attorno il folto scuro della foresta. È punteggiata da file parallele di baracche in cui dormivano i prigionieri, uno di fianco all’altro su assi di legno. Ci sono anche i resti di due forni crematori, distrutti dai nazisti prima della fuga.
Il silenzio era surreale, e la giornata grigia e piovosa ha reso ancora più potente la sensazione di trovarsi in un luogo di morte. Non sapete cosa avrei dato per poter vivere le mie emozioni in solitudine . Perché il rischio è di avere a fianco idioti che chiacchierano e ridono come fossero al bar. Ed è quello che è successo.
La mia esperienza
Vista la botta emotiva che mi aspettava, avrei evitato la visita guidata in gruppo per essere più libera. Ma il tempo disponibile senza educatore è troppo limitato. L’ideale sarebbe tornare 2 volte in totale autonomia, visitando un campo per volta.
Purtroppo ho patito la visita ad Auschwitz 1, eravamo un gruppo dietro l’altro, ci muovevamo in fila per non ammassarci, ed è stato impossibile prendere i miei tempi e fermarmi un attimo in più. Ma bisogna accettare il fatto che Auschwitz richiama visitatori da tutto il mondo, l’antisemitismo e tutto tranne che sparito, e la sicurezza è al primo posto.
La mia educatrice non era il massimo, ripeteva tutto come se leggesse, ma ha dato molte informazioni e, in un museo come Auschwitz, una guida fa la differenza. Per questo alla fine l’opzione migliore per me è un tour organizzato con un’agenzia di Cracovia. Si spende un po’ di più ma se tutte le strade portano alla visita in gruppo, almeno evitate bus o treni.
INFO PRATICHE
Orari
Auschwitz – Birkenau è aperto tutti i giorni tranne il 25 dicembre, 1 gennaio e la domenica di Pasqua. Qui potete consultare gli orari di apertura, e qui gli orari per la visita senza educatore.
Quanto costa visitare il museo con un educatore?
Il “general tour” costa 85 zloty (circa 18 euro al cambio attuale) o 75 zloty ridotto, il “one-day study tour” 125/105 zloty. Come avevo anticipato, senza educatore l’ingresso è gratuito.
Come si fa a prenotare la visita?
Se volete andare in autonomia, la prenotazione è obbligatoria e dovete organizzarvi in largo anticipo. Si può prenotare online sul sito visit.auschwitz.org almeno 5 giorni prima, oppure via mail 2-5 giorni prima scrivendo a reservation.office@auschwitz.org. Dovete cliccare su “visit for individuals”, scegliere la data e poi una delle tre opzioni: “general tour”, “one-day study tour” o “tour for individuals without an educator”. I tour sono organizzati in diverse lingue, anche in italiano. Arrivate almeno 30 minuti prima dell’orario prescelto.
La comodità del tour organizzato è che potete prenotare con l’agenzia anche il giorno prima, sempre ovviamente ci siano ancora posti disponibili.
Ingresso nel museo
Per ogni visita dovete sempre avere con voi la prenotazione stampata e un documento di identità. I controlli per accedere al museo sono gli stessi che si fanno in aeroporto. Le borse non devono avere una dimensione superiore a un foglio A4.
Se avete bisogno di una bottiglia d’acqua la potete comprare all’ingresso del museo (non al ristorante che costa il triplo, ma in un negozietto vicino alle scale per il bagno).
Tour organizzato
A Cracovia ci sono mille agenzie, e i prezzi variano parecchio. Sono finita per caso da Cracow City Tours in Ulica Florianska 44 nella Città Vecchia. Magdalena è stata gentilissima, e mi ha spiegato tutto su come funziona la visita ad Auschwitz – Birkenau. Ho speso 130 zloty (circa 28 euro, alcune agenzie chiedevano 240 zloty) per il tour di 3 ore e mezza. Il costo non è fisso, dipende dal giorno e dall’orario. Comprende il viaggio in pullman a/r, la visita con l’educatore del museo, e lo spostamento fra i due campi.
Il pullman parte da Plac Materjki di fronte al Barbacane. Potete anche prenotare online.
Come raggiungere Auschwitz in autonomia
Da Cracovia ci vuole più o meno un’ora e mezza. Potete scegliere fra:
– bus: opzione migliore perché vi lascia direttamente di fronte ad Auschwitz 1. La compagnia si chiama Laykonik, e i biglietti si comprano online o in stazione a Cracovia
– treno: la fermata dista circa 2 chilometri dall’ingresso del museo
Ciao sono Claudia, giornalista milanese non imbruttita, vivo di viaggi in solitaria, scatto foto compulsivamente e divoro libri