Non scrivo mai tanto per scrivere: se non sento le parole, se non sono nel mood giusto, non scrivo. A capodanno ho letto milioni di buoni propositi sui social, alcuni belli altri meno, comunque tutti avevano qualcosa da dire al 2020. Io no. Non sono serena e ci sto lavorando. Sono infatti una fortunella dotata di un’empatia ossessiva-compulsiva per le persone che ama, e di un pessimismo più che cosmico. E in situazioni complicate, la felice abbinata mi dona una visione nerea della vita. Per fortuna però, quando tocco l’apice mi ribello a me stessa. E cerco una soluzione.

Ho messo giù i miei pensieri nero su bianco sul tradizionale diario, perché toccare le pagine, dare forma alle parole con le mani e non abbandonarle all’etere mi fa tornare alla semplicità delle cose.
Così ho capito quello che voglio dal 2020: voglio la bellezza. La bellezza è l’unico modo per reagire alle brutture che mi angosciano. Il mio buon proposito è cercarla in tutto quello che faccio, in tutto quello che mi circonda. La bellezza dei sentimenti. La bellezza delle piccole cose, la bellezza dei posti sconosciuti, la bellezza del mettersi in discussione, la bellezza dello stupirsi sempre.

E la bellezza dell’arte, perché un buon film, un buon libro, una bella mostra mi ridanno fiducia. E la bella musica. Credo la musica sia una delle cose che mi calma di più al mondo. Così mi sto facendo un’auto musica-terapia ascoltando tutto quello che mi piace, perché vorrei la mia vita fosse una bella melodia.
Se doveste pensare alla vostra di vita come a una melodia, quale scegliereste? Io vi saluto e vi auguro buona decade con quella perla musicale di Hindi Zahra. La sua canzone qui sotto è proprio quello che cerco, lentezza, dolcezza, profondità, e non solo nel 2020.

Ciao sono Claudia, giornalista milanese non imbruttita, vivo di viaggi in solitaria, scatto foto compulsivamente e divoro libri