Da Zara a Dubrovnik, vi consiglio le tappe che ho fatto io alla scoperta della costa della Dalmazia, fra mare color smeraldo e città ricche di storia
Sono tornata! Vi avevo salutato all’inizio di agosto raccontandovi delle tre settimane che avrei passato a zonzo per la Croazia, dopo aver avuto l’incredibile botta di… fortuna di vincere un volo per l’isola di Lussino. Ebbene, dall’isola mi sono mossa e ho viaggiato sui bus locali lungo tutta la costa della Dalmazia (ecco la mappa). Vi consiglio quindi le tappe base per scoprire la regione più gettonata del Paese. Cosa vi aspetta? Città che trasudano storia, vicoletti in cui arrampicarsi, un mare da urlo e pinete come non ci fosse un domani. E tanti, tanti, troppi turisti (beata chi va in bassa stagione)!
Ogni dalmata cresce con il profumo della salvia e del rosmarino nel naso, il gusto del vino e del sapido prosciutto nella bocca e il suono dei canti della sua gente nelle orecchie.
da “Il leone di Lissa” di Alessandro Marzo Magno
Questo saggio mi ha spiegato molte cose a livello politico e culturale, in particolare lo storico legame della Croazia con l’Italia, e la guerra jugoslava degli anni ’90. Dai bombardamenti e dagli assedi queste città hanno saputo rinascere, tanto che il turismo è diventato di massa e capace di spennare dalla testa ai piedi. A giugno o settembre è sicuramente meno battuta e i prezzi si sgonfiano.
Zara (Zadar)
Mi aspettavo un caotico snodo marittimo, invece mi ha accolto una città vivace e non consacrata al turismo. Il centro storico è un gioiello su una piccola penisola, dove potete vedere affiancati un foro romano, un palazzo comunista, chiese medievali e bizantine in un particolare mix culturale. Del resto è stata una colonia romana, dominata da ungheresi, veneziani, austriaci, italiani, occupata dai tedeschi e bombardata dai suoi stessi compatrioti. In estate indossate il bichini, sul lungomare si può fare il bagno ovunque, e non perdetevi il canto delle onde dell’Organo Marino! (NB: a circa due ore c’è il Parco Nazionale dei laghi di Plitvice, e si possono visitare le isole Incoronate, Kornati in croato).
Dubrovink
Con Dubrovnik ho avuto un rapporto di amore/odio. Se da una parte la Città Vecchia è incredibile (dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco), dall’altro è invasa dai turisti. In bassa stagione sicuramente si gustano di più i suoi vicoli, il forte, le fontane di acqua ghiacciata, il Palazzo del Rettore, l’antica cattedrale. Bombardata e assediata per mesi durante la guerra jugoslava, è tornata al massimo splendore, e quando si varcano le mura sembra di entrare in un mondo parallelo. Non stupitevi se avrete dei déjà vu, con “Il Trono di Spade” certi scorci sono noti all’umanità intera. Ad agosto è caldissima, ma ho anche trovato la spiaggetta dei sogni…
Spalato (Split)
Probabilmente sentendo i commenti di altri viaggiatori vado contro corrente, ma Spalato è la città che più mi è piaciuta della Dalmazia. Il centro storico non è su una penisola separata ma è dentro la città, ne fa parte, col Palazzo di Diocleziano come cuore pulsante (è inserito nella lista Unesco). Quello che infatti era il palazzo voluto dall’imperatore romano per trascorrere l’ultimo periodo della sua vita, nei secoli si è trasformato in un vero e proprio centro urbano. Ma non pensate che Spalato sia solo questo, c’è altro da vedere come il quartiere Veli Varos (o Piccola Italia) in cui stavo io. Di fronte ci sono le gettonatissime isole di Brazza (Brac), Lesina (Hvar) e Lissa (Vis).
Traù (Trogir)
In un’ora di battello da Spalato si raggiunge questa minuscola perla che non a caso è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Parliamo di una piccolissima isola che però racchiude uno scrigno di antica storia (le sue origini risalgono ai coloni greci). Dire che è un’isola fa sorridere, perché è collegata alla terraferma da un ponte lillipuziano che si percorre in 10 secondi, e da un altro un po’ meno corto all’isola di Ciovo. Bastano 20 minuti per circumnavigare Traù, in un paio d’ore a dir tanto si esplorano tutti i vicoletti, la gioia che ti dà invece non si misura. Insomma, se cercate un posto piccolo e a misura d’uomo, è decisamente quello che fa per voi!
Sebenico (Sibenik)
Sibenik secondo me è la giusta via di mezzo fra le grandi città che vi ho descritto fino a ora e il gioiellino di Traù. Non a caso l’ho scelta per passarci una settimana (in tutte le altre tappe sono stata un paio di giorni). Grande ma non troppo, ha un bellissimo centro storico che si inerpica in un dedalo di viuzze su per la collina, dominata dalla fortezza (non perdetevi il tramonto da quassù). Si trova vicino alle isole Incoronate, 89 delle quali fanno parte dell’omonimo parco nazionale. In più a soli trenta minuti di bus c’è l’ingresso al Parco nazionale di Krka (Cherca in italiano), che prende il nome dal fiume che sfocia proprio vicino a Sebenico.
CONSIGLI DI VIAGGIO
Come arrivare
Aereo: gli aeroporti internazionali della Dalmazia sono a Spalato, Dubrovnik, Zara e sull’isola di Brazza. Come low cost tenete d’occhio Vueling, EasyJet e Ryanair.
Traghetto: ci sono linee internazionali (Jadrolinija, la principale, e Snav) che connettono Ancona a Zara e Spalato, e Bari a Dubrovnik.
Come muoversi
I pullman vanno in lungo e in largo per la Dalmazia, servita tra gli altri anche da FlixBus. Io ho sempre viaggiato con Croatia Bus, prenotando in anticipo via web. Per darvi un’idea, ho speso meno di 70 euro per 4 viaggi percorrendo tutta la costa; tenete a portata di mano 10 kune, poco più di 1 euro a seconda del cambio, da pagare al momento se avete bagagli da stiva. Un’altra compagnia da tener presente è Autoherc.
L’ideale secondo me è noleggiare una macchina, in modo da potersi fermare anche in posti fuori dalle solite rotte turistiche e nei campeggi.
Dove dormire
Ho sempre dormito in ostello (tutte le dritte nei prossimi articoli). Tenete conto che ad agosto mi sono dovuta ingegnare per trovare un letto a prezzi ragionevoli soprattutto a Dubrovnik e Spalato.
CONSIGLI LETTERARI
– “Il leone di Lissa” di Alessandro Marzo Magno: ripercorre le tappe di un abate illuminista che viaggiò in Dalmazia nel 1700, raccontando anche la storia più recente dalle due guerre mondiali alla guerra civile. È molto interessante per capire un po’ di Croazia.
– “Il tavolo di ciliegio” di Marica Bodrozic: romanzo che racconta la storia della protagonista scappata dalla guerra jugoslava, vivendo prima a Parigi e poi a Berlino. Direi che è un assaggio di quello che ha vissuto questa povera gente, a volte però troppo introspettivo a mio avviso.
Ciao sono Claudia, giornalista milanese non imbruttita, vivo di viaggi in solitaria, scatto foto compulsivamente e divoro libri
Bel tour, complimenti! Grazie anche per i riferimenti bibliografici. 🙂
Ho praticamente fatto la trottola per tutta la costa 😂 Il romanzo ti dirò, mh, però rende bene l’idea… che guerra allucinante 💔
Ciao, grazie, buona serata 🙂